L’assessore Basilico: “La nostra rete sempre attiva di occhi elettronici amplificata ha centrato di nuovo l’obiettivo, nessuno sfugge alla ‘vista’ della legalità”
È stato il dottor Luigi Marino, storico animatore del quartiere di Avezzano e delegato dal sindaco a seguire i lavori di restyling di piazza San Bartolomeo, a denunciare immediatamente l’accaduto alle forze dell’ordine, informando, contestualmente, l’assessore alla sicurezza, Cinzia Basilico, da poco investita anche delle deleghe alle politiche agricole e alle infrastrutture ferroviarie e autostradali.
In un lasso di tempo rapidissimo, colui che ha imbrattato e deturpato, di notte, una panchina pubblica e il vicino pannello per affissi pubblicitari è stato identificato dagli agenti della polizia locale della città poiché inchiodato dall’innovativo sistema di video-sorveglianza, implementato di recente e dotato di intelligenza artificiale. Plaude al risolutivo operato l’assessore Basilico, che commenta:
“La nostra agorà dell’identità cittadina è stata vandalizzata; chi si è macchiato di un simile e vergognoso gesto, dovrà ora rispondere del reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui. La piazza-gioiello di Avezzano, che tanto interesse ha suscitato anche durante i grandi eventi di questa città, è protetta h24. Attraverso i nostri occhi elettronici, l’autore è stato immediatamente individuato e denunciato”.
Sempre con rapidità, la panchina è stata ripulita. Stessa cosa è valsa anche per il panello per le affissioni, imbrattato con espressioni da turpiloquio. Basilico aggiunge:
“Un grazie di cuore, infine, va rivolto al nostro concittadino Marino, custode di un altissimo senso di responsabilità e di civismo: un esempio sicuramente da seguire. Stanotte, purtroppo, sempre nella nostra piazza storica riportata alla luce con un investimento poderoso, è stata rotta anche la lampada votiva dedicata alle vittime del sisma del 1915 e di nuovo è stata imbrattata un’altra panchina: anche in questo caso rintracceremo subito il responsabile, attraverso il nostro sistema di videosorveglianza. Questa volta, saremo, però, ancora più duri, trattandosi della vandalizzazione di un simbolo cittadino dal forte valore identitario, umano e comunitario: il reato del quale dovrà rispondere l’autore, una volta individuato, non sarà solo deturpamento, ma danneggiamento, che prevede anche la reclusione da sei mesi a tre anni, a seconda della gravità. Alla luce dell’ultimo fatto di questa notte, gravissimo, il Comune si costituirà parte civile, richiedendo il risarcimento danni”.