La Procura della Repubblica di Avezzano ha aperto un’inchiesta sul rinvenimento di quattordici carcasse di animale, in zona Olmo di Bobbi, sul territorio comunale di Cocullo. Si tratta di 9 lupi, 3 grifoni e 2 corvi imperiali, tutti presumibilmente avvelenati con dei bocconi lasciati lungo il corridoio ecologico tra il Parco nazionale d’Abruzzo e il Parco Sirente-Velino
Il fascicolo, al momento, è aperto contro ignoti. Sul tavolo della Procura è stata depositata la relazione dei Carabinieri Forestali che hanno svolto accertamenti sul luogo. Secondo l’indagine gli animali sono morti dopo aver ingerito bocconi avvelenati. A certificare le cause dei decessi sarà l’Istituto Zooprofilattico di Abruzzo e Molise, dove sono state portate le carcasse degli animali morti. Ma nei giorni scorsi gli inquirenti hanno trovato traccia di alcuni bocconi intrisi di sostanze chimiche tossiche, dunque restano pochi dubbi sulla mano dell’uomo.
«Questi criminali vanno colpiti e isolati adottando degli strumenti analoghi a quelli usati sugli incendi boschivi. Quando si verifica un episodio di avvelenamento in una zona si vietano tutte le attività esattamente come accade con gli incendi boschivi. La zona percorsa dal fuoco è interdetta a qualunque attività di pascolo, caccia, raccolta del tartufo», interviene il direttore del Pnalm, Luciano Sammarone che chiama a raccolta le popolazioni del luogo perchè se è auspicabile che «vengano adottate delle misure efficaci in termini di repressione», è altrettanto chiaro che «individuare il responsabile è una delle cose più difficili perché non c’è la pistola fumante»
Sul caso sarà inoltre presentata una denuncia contro ignoti dalla deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente. «Bisogna punire con severità chi si macchia di tali reati e con particolare severità chi ricorre a sostanze tossiche o nocive che possono colpire indiscriminatamente altre specie e l’uomo stesso», incalza Brambilla.
Gli episodi di avvelenamento, va rilevato, hanno colpito anche i grifoni, specie rara da salvaguardare per il ruolo importante che svolgono a beneficio dell’uomo. I cosiddetti «spazzini della natura» dal momento che il loro sistema digestivo rappresenta un’arma formidabile può distruggere la maggior parte degli agenti patogeni. Tutti gli esemplari erano monitorati con segnale gps da parte del Parco Sirente-Velino. Il fenomeno infine riporta al centro dell’attenzione il rapporto tra istituzioni e tutela della fauna selvatica. Risale allo scorso 25 gennaio la tragica morte dell’orso Juan Carrito, star dell’Abruzzo e dei social, investito e ucciso da un’auto sulla strada statale 17, nel tratto di Castel Di Sangro.