L’emergenza idrica, sui pascoli del Gran Sasso aquilano ha trasformato gli specchi d’acqua, fondamentali per l’abbeveraggio del bestiame, in pericolosi pantani. Un bovino è rimasto imprigionato nel fango del lago Pietranzoni, sull’altopiano di Campo Imperatore. Solo grazie al provvidenziale intervento dei Vigili del fuoco, tempestivamente sollecitati dalla nostra Asbuc, l’animale è stato messo in salvo, ma episodi di questo genere sono destinati a ripresentarsi
A riferire dell’episodio, avvenuto nei giorni scorsi, e a segnalarlo con una nota ufficiale alla Prefettura dell’Aquila, al Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga e al Comune dell’Aquila, è Fernando Galletti, presidente dell’Amministrazione separata degli usi civici (Asbuc) di Paganica e San Gregorio, impegnata con risorse proprie nelle operazioni emergenziali di rifornimento di acqua a servizio del bestiame in quota, rese necessarie dalla perdurante siccità e disseccamento dei fontanili e specchi d’acqua.
L’Asbuc ha chiesto invano un sostegno economico al Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga e il Comune dell’Aquila per incrementare e rendere ancor più efficace l’intervento. Alla luce di quanto accaduto, l’Asbuc ribadisce ora, con estrema urgenza, l’ok all’autorizzazione alla recinzione provvisoria del lago di Pietranzoni, per motivi di sicurezza.
Nella lettera il presidente Galletti ha spiegato: “Eravamo impegnati nel trasporto di una autobotte da 30 metri cubi di acqua per rimpinguare i fontanili, e siamo stati informati di un bovino impantanato nel fango del lago di Pietranzoni. Accorsi immediatamente sul posto, non abbiamo potuto fare altro che constatare di come la povera bestia, ormai esausta, sprofondava nel fango dal quale a malapena riusciva a tenere la testa fuori, immersa in liquami resi maleodoranti da deiezioni animali, che la spaventosa siccità in atto ha trasformato in pericolose sabbie mobili. La bestia, sicuramente attirata da un rimasuglio d’acqua, nel tentativo di abbeverarsi, era rimasta lì intrappolata di certo da diverse ore”.
Dopo circa soli 40 minuti dalla richiesta di aiuto dell’Asbuc, inoltrata telefonicamente, sono accorsi, nei pressi del Lago di Pietranzoni, i Vigili del fuoco, che hanno tratto in salvo l’animale.
“Esprimiamo riconoscenza e ammirazione per il coraggio e l’abnegazione dimostrata dai Vigili del fuoco, in particolar modo particolare per un giovane agente il quale, pur sprofondando nel fango fino alla cintola, è riuscito a raggiungere la testa del bovino tenendola alta per farla respirare e liberando con le mani le narici dal fango. Imbracata la bestia per gli arti anteriori, e grazie all’ausilio dei suoi colleghi, è riuscito dunque a verricellare la bestia fuori dal fango. Dopo essere stata lavata con l’acqua la bestia sana e salva è tornata ai suoi pascoli”, scrive Galletti.
Protesta però Galletti: sicuramente a breve tale situazione di pericolo si ripresenterà.
“Come Asbuc competente su quel territorio pascolivo abbiamo già provveduto ad avvertire Comune di L’Aquila e Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, e, per conoscenza la locale Prefettura, chiedendo un sostegno economico e logistico finalizzato alla fornitura di acqua e alla ripulitura del lago di Pietranzoni. Visto quanto accaduto chiediamo ora anche le necessarie autorizzazione per il ripristino di fontanili recentemente realizzati grazie al progetto europeo Life Praterie e mai entrati in funzione, come anche per il ripristino della storica Vela in cemento destinata alla raccolta delle acque piovane, anch’essa mai entrata in funzione, sicuramente utile a scongiurare venture emergenze idriche. Infine riteniamo urgente la realizzazione di un semplice argine naturale sul brecciaio che veicola acqua piovana sui nostri pascoli”.