Il traforo del Gran Sasso entro qualche giorno riaprirà alla circolazione

Il traforo del Gran Sasso entro qualche giorno riaprirà alla circolazione perché i progettisti hanno spiegato che in questo momento non si può andare avanti e nessuna attività in galleria può essere effettuata se si resta fermi all’attuale situazione.

Questo l’esito di una riunione che si è tenuta oggi pomeriggio a L’Aquila. Pierluigi Caputi, commissario di governo per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, ha spiegato che l’inquinamento non è stato prodotto dai mezzi di Italfer, ma ha anche voluto aggiungere che le indagini sono necessarie, e va definita probabilmente un’altra modalità di intervento.

Il traforo del Gran Sasso, dunque, riaprirà completamente nel giro di qualche giorno. Strada dei parchi è già avvisata e procederà a liberare dai materiali le piazzole. L’annuncio è stato dato dal commissario straordinario di governo per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso Pierluigi Caputi. Questa mattina c’è stata una riunione con i progettisti di Italfer che hanno rappresentato al commissario che il permanere di situazioni non chiare che hanno determinato la turbativa della trasparenza delle acque crea un sistema di non certezze che non permettono di proseguire le attività.

I progettisti, insomma, hanno proposto la riconsegna delle aree a Strada dei Parchi e su questa ipotesi Caputi ha detto si, anche perché hanno appreso da Ruzzo Reti che hanno intenzione di approfondire. Questa situazione instabile non consente di fare nulla in galleria. Detto questo, nel giro di due o tre giorni si riapre. Da chiarire comunque che le indagini geognostiche non sono annullate, sono necessarie, si capirà come agire. Procedere da sotto le gallerie è complesso, la società immaginerà quali metodiche si potranno usare ha spiegato l’ingegner Caputi.

Il commissario ha anche spiegato che i limiti della progettazione che Italfer dovrà seguire sono tre: non modificare i prelievi del Gran Sasso, deve esserci la certezza delle dotazioni idro potabili, una volta eseguite le opere dovranno essere le stesse e infine va rispettata la normativa vigente. Caputi ha anche detto che quando sono entrati nelle gallerie si è entrati fortunatamente con due ore di ritardo per le procedure burocratiche. Quando e’ arrivata la chiamata per fermare i mezzi, ha spiegato, il direttore dei lavori ha fotografato il punto preciso, il chilometraggio della galleria.

La telefonata dimostra che i mezzi non erano sul luogo quando si sono verificate le turbative, loro erano abbondantemente nel lato verso L’Aquila, ha chiarito. L’inquinamento dunque non è dipeso dai mezzi. Caputi ha elogiato anche la Gran Sasso Acqua e la Ruzzo Rieti perché il sistema di sicurezza è stato perfetto quando è avvenuto il problema. Nessuno, ha insistito, ha motivo di riservatezza sui fatti, quindi Ruzzo Rieti di certo dopo gli approfondimenti spiegherà tutto. Caputi ha ringraziato infine Strada dei Parchi per la sua grande disponibilità quindi di certo opereranno con grande celerità, ha ribadito Caputi, come del resto la polizia stradale, il prefetto e i vigili del fuoco. Ognuno si è messo a disposizione.

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