“La magistratura marsicana vada avanti, velocemente e senza sconti per nessuno. E se troverà colpevoli esponenti del mio partito con sentenza definitiva, li punisca severamente”. Con queste parole il presidente Marsilio torna sul terremoto giudiziario che ha colpito il comune di Celano.
“Provengo dalla scuola di Almirante, che invocava il ‘doppio della pena’ per crimini commessi da uomini della destra, che tradirebbero due volte il loro mandato, disonorando la comunità di cui fanno parte”. Ad una settimana circa dal terremoto giudiziario che ha portato in carcere Filippo Piccone e ai domiciliari altre 7 personalità di spicco della politica locale, a partire dall’attuale sindaco Settimio Santilli, il presidente Marsilio torna sui fatti commentandoli da un punto di vista squisitamente partitico-politico.
“Nella vicenda di Celano, non posso nascondere lo stupore e il dolore di vedere agli arresti un uomo come il sindaco Santilli, di cui ho apprezzato le capacità, le qualità umane e di amministratore. Sono stato più volte nella sua città, dove ho visto i risultati di 5 anni di buona amministrazione: palestre, scuole, centri sociali e sportivi ristrutturati, ricostruiti e collaudati. Una rara capacità di sconfiggere la burocrazia e le lungaggini procedurali per arrivare al risultato, largamente apprezzato da una popolazione che gli ha tributato il 63% dei voti pochi mesi fa, rieleggendolo con grandi consensi. Se venisse trovato colpevole dei reati ascrittigli, come detto sopra, ne rimarrei sorpreso, deluso, tradito. Sono invece fiducioso che Settimio saprà dimostrare la propria innocenza e la correttezza del proprio operato. Spero altrettanto possa fare l’on. Piccone, su cui si concentrano le accuse più pesanti. Voglio dire sin d’ora che se fossero vere le accuse, soprattutto quelle più infamanti, la sua condotta sarebbe imperdonabile. Fino a sentenza definitiva, tuttavia, ritengo che nessuno debba essere demonizzato e processato in anticipo, tenendo fede al precetto costituzionale della presunzione di innocenza”.
“Vanno respinte in particolare le strumentalizzazioni di cui si sta rendendo protagonista il Partito democratico, che si erge a difensore della legalità e della moralità. Non ho visto questo partito andare in piazza a Pescara quando arrestavano i suoi ex assessori. Per la verità – e a dimostrazione di dove risieda un vero e coerente atteggiamento garantista – a Pescara nessun partito avversario del Pd si è messo in piazza a dare lezioni. Eviti di farlo anche il Pd, sia più umile e allo stesso tempo prudente. La corruzione è una malapianta che cerca di insinuarsi in tutte le comunità umane e politiche. E’ compito di tutte le classi dirigenti vigilare e collaborare per respingere gli attacchi del malaffare”.