Erano i suoi migliori amici, quelli che quando era l’unico abitante del centro storico dell’Aquila dopo il terremoto del 2009 gli tenevano compagnia tra le sue montagne di libri nella casa vicino a via castello. È giallo sulla sorte degli amati gatti del professor Raffaele Colapietra, venuto a mancare da poco, lo scorso 27 aprile, all’età di 92 anni
In rete è circolata la notizia, diffusa da alcuni amici del professore, secondo i quali i gatti sarebbero stati avvelenati. Una vicina di casa si sarebbe accorta del tutto. I gatti scomparsi dalla casa in centro del professor Colapietra sarebbero cinque o sei. Lui amava sempre ripetere che la sua vita era lì, tra i suoi libri e i suoi mici. Dopo la sua morte qualcuno ha continuato a prendersi cura degli animali che continuavano a presidiare la casa dell’adorato padrone. Se l’avvelenamento fosse confermato si tratterebbe davvero di un gesto a dir poco vigliacco. Appena la notizia si è diffusa ieri sul web sono state tantissime le manifestazioni di sdegno e condanna.
Marcello Manieri, un amico, su Facebook ricorda un aneddoto legato al professor Colapietra e ai suoi gatti: “Ad ogni pranzo al quale veniva invitato pensava sempre ai suoi gatti, prendeva per loro un pugnetto di carne senza pensare se sporcava i suoi abiti”.
I vicini avrebbero comunque riferito di non aver notato nulla di strano attorno alla villetta del professore che non si è mai sposato ne avuto figli. E’ anche possibile che i gatti, alcuni erano più piccoli, si siano allontanati dopo la morte del padrone. Altre persone avrebbero riferito di averne visti ieri alcuni girare attorno la casa. Di certo al vicenda verrà chiarita e se fosse accaduto il peggio i responsabili cercati.