L’Aquila, il disagio giovanile e adolescenziale

Lo scacco alle baby gang, da parte di Carabinieri, Polizia e Procura dei minori, ha suscitato tantissime reazioni in città. Repressione necessaria, dicono in tanti, ma ora è essenziale pensare al recupero di questi giovani: lo ha detto più volte il procuratore David Mancini dopo l’operazione. E proprio questo è il punto.

Il fenomeno, caratterizzato da tanti episodi di risse, spaccio ed estorsioni in centro, ha preoccupato non poco la città. C’è evidentemente un malessere generalizzato, acuito dalla pandemia: un disagio sociale che è comune ad altre città ma a L’Aquila, forse, è reso più intenso dal post sisma. La domanda che molti si pongono è cosa si possa fare per evitare che ciò accada e offrire ai giovani politiche ad hoc, servizi, distrazioni e integrazione vera.

Rete 8 ha provato a fare il punto con Goffredo Juchich, responsabile della comunità “Crescere Insieme” che da anni si occupa di questi temi compreso l’inserimento professionale dei giovani che affidati alla loro struttura. Un’intervista che illumina e fa riflettere al tempo stesso.

 

Barbara Orsini: