‘Uniti si cresce’: a L’Aquila il calcio guarda avanti. Una giornata impreziosita dalla visita del presidente federale Gabriele Gravina in un momento di confronto del comitato Lnd Abruzzo per parlare di ripartenza del calcio giovanile e di strutture.
“La Nazionale in Abruzzo ha sempre ricevuto un’ottima accoglienza e anche l’under 21 manca da troppo. Si lavorerà affinché gli azzurri possano tornare presto e L’Aquila dovrà riprendersi il ruolo di punto di riferimento per il colore azzurro. Si cercherà di portare in futuro anche la nazionale femminile”.
Così il presidente della Federcalcio, l’abruzzese Gabriele Gravina, nel corso della sua visita all’Aquila per partecipiare alla iniziativa “Uniti si cresce, Il calcio guarda avanti”, promosso dalla Lega nazionale dilettanti.
“Oggi non sono tornato a casa, da questa mia terra non me ne sono mai andato – spiega l’imprenditore ex presidente del Castel di Sangro dei miracoli -. Ma come ho potuto constatare anche oggi questa è una terra che esprime grande accoglienza, grande energia e progettualità. Non a caso, ho iniziato il mio percorso nel mondo dell’imprenditoria e dello sport in questa terra. Ho lanciato iniziative anche nel campo della cultura con Luciano Russi e altre persone che ho nel cuore. Oggi ho rivisto tanti protagonisti del calcio dilettantistico, oggi membri del comitato. Abbiamo qui uno dei settori giovanili migliori d’Italia. Questa regione, se esprime una classe dirigente ai massimi livelli, anche ai vertici dell’organismo istituzionale, significa che ha dimostrato quelle qualità di cui ora noi facciamo tesoro”.
“Non sono mai uscito da questa mia terra – ha detto Gravina. L’Abruzzo ha una grande importanza in termini di progettualità secondo Gravina. Quello di oggi sarà un rinascimento, un nuovo umanesimo”. “La Nazionale in Abruzzo ha sempre ricevuto un’ottima accoglienza e anche l’under 21 manca da troppo. Si lavorerà affinché gli azzurri possano tornare presto e L’Aquila dovrà riprendersi il ruolo di punto di riferimento per il colore azzurro. Si cercherà di portare in futuro anche la nazionale femminile”.“Il mio impegno – ha detto ancora Gravina – è diviso tra il calcio di élite e l’altro calcio anche se non esiste per me un calcio più basso ma amo, venendo dalla provincia, la valorizzazione, il calcio come collante. Il mio impegno è trovare un punto di equilibrio tra il grande calcio che non può fare a meno, però, di un percorso di formazione.