L’Aquila: In principio era il colore, omaggio all’arte di Franco Summa

In principio era il colore. Un omaggio a Franco Summa che testimonia il suo forte legame con l’Abruzzo e L’Aquila in particolare. L’anteprima della mostra è stata presentata al Maxxi. Un percorso espositivo che coinvolgerà anche gli spazi espositivi dell’Emiciclo e della fondazione Giorgio De Marchis

La Mostra è curata da Maria Alicata: un omaggio a Summa che nasce in collaborazione con l’omonima Fondazione. Alla presentazione hanno preso parte, oltre al direttore del Maxxi Bartolomeo Pietromarchi, anche il sindaco Biondi e il presidente della Fondazione Summa, Ottorino La Rocca. Il focus sottolinea alcuni passaggi del percorso dell’artista attraverso una esposizione pensata per restituire la varietà e la complessità del suo linguaggio.
Dai lavori in studio degli esordi negli anni Sessanta, caratterizzati dall’essenzialità formale e cromatica, agli interventi sugli ambienti urbani ridefiniti tramite operazioni cromatiche e partecipative. L’itinerario espositivo inizia nella project room del MAXXI L’Aquila che ospita una selezione della serie di dipinti Segnaletica Spirituale (1971) in cui l’artista esplora le componenti simboliche, spaziali ed emotive del colore.

Nelle sale della Fondazione de Marchis un focus dedicato al materiale documentario degli interventi nelle città: luoghi d’elezione per le sue azioni e installazioni, che propongono di ripensare lo spazio urbano in un’ottica di condivisione, confronto e dibattito. Esemplare di questa pratica è l’azione collettiva Sentirsi un arcobaleno addosso (1975) in cui l’artista regala a 24 critici, artisti, galleristi, di primo piano nel panorama nazionale, altrettante maglie da indossare che riproducono la scala cromatica da lui ideata.

Il percorso si conclude al Palazzo dell’Emiciclo dell’Aquila, sede del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, dove Summa, a seguito della ristrutturazione dovuta al terremoto del 6 aprile 2009, ha realizzato l’opera permanente I giorni e le opere, una vetrata in cui colori e forme geometriche sembrano voler augurare un futuro luminoso alla città a cui fanno da contrappunto la serie completa delle sculture Fanciulle (2008-2016).

 

Barbara Orsini: