L’Aquila, la comunità studentesca scende di nuovo in piazza

E’ il giorno della protesta della comunità studentesca che scende in piazza, convocata dal coordinamento regionale Udu L’Aquila, Teramo, 360 gradi Chieti-Pescara

A più di 100 giorni dal termine di legge per il pagamento della prima rata delle borse di studio universitarie, ancora 2343 studenti e studentesse non hanno ricevuto un euro e affrontano, in tutta la regione, grandi sacrifici per cercare di non essere costretti a fare rinuncia agli studi. Molte studentesse e molti studenti non riescono a pagare l’affitto, i viveri, il materiale didattico. Paradossale all’Aquila la situazione di diversi studenti internazionali, provenienti soprattutto dall’Africa, che o sono idonei non beneficiari o, a causa dei ritardi nella riapertura della Campomizzi a inizio anno accademico, sono illegittimamente considerati studenti “IN SEDE” e quindi con borsa di studio dimezzata; tali studenti da settimane mangiano una sola volta al giorno perché non possono permettersi di pagarsi il secondo pasto.
“La comunità studentesca insieme al coordinamento regionale scende di nuovo in piazza per denunciare questa situazione e chiede di essere ascoltata al più presto dalle istituzioni competenti: pretendiamo la fine degli slogan da parte della Regione Abruzzo e l’immediata erogazione delle borse di studio in tutta la Regione. Chiediamo inoltre una convocazione da parte dell’Assessore competente per discutere una volta per tutte delle tempistiche di erogazione delle borse di studio ed eliminare questo problema definitivamente dalla nostra regione”.

In tutto questo però l’Adsu ha diffuso una nota e il nuovo direttore Paola Di Salvatore oggi ha convocato le associazioni per discutere di tutto, comprese borse di studio. L’ente onorerà il discorso delle borse di studio – questo ha dichiarato il presidente Eliana Morgante – e il confronto avviato con gli studenti oggi vuole essere un appuntamento fisso e strutturato.