Dopo le dimissioni del ministro dell’Istruzione, nuovo tavolo istituzionale con il coordinatore della struttura di missione a Roma, Curcio, a gennaio.
Dopo le dimissioni del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, in dissenso con il governo per il mancato stanziamento di risorse per la scuola nella manovra finanziaria, i comitati e le associazioni di cittadini e studenti che avevano avviato proprio con il ministro un percorso di monitoraggio e di concertazione per cercare di sbloccare la ricostruzione delle scuole a 10 anni dal terremoto promettono di andare avanti. Anche se manca il principale interlocutore, il tavolo istituzionale procede e il prossimo appuntamento sarà a gennaio. Rassicurazioni in tal senso sono arrivate proprio dal Miur, a fornirle la direttrice generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Giovanna Boda, che in una mail inviata il giorno di Santo Stefano ha fissato i prossimi appuntamenti: “La prima riunione del tavolo istituzionale per la ricostruzione è stata convocata da Fabrizio Curcio (che è il coordinatore della struttura di missione di palazzo Chigi, istituita per gestire i processi di ricostruzione post sisma), per il 13 gennaio a Largo Chigi, a Roma, con tutti i rappresentanti istituzionali coinvolti”. Il giorno successivo alle 16, si terrà un ulteriore incontro con Curcio per definire i passi successivi.
Questa volta, dicono i componenti dell’associazione “Scuole sicure”, nella speranza che Comune, Provincia e Regione non disertino l’incontro com’è successo il 17 dicembre scorso all’Aquila. Il tavolo istituzionale di gennaio – spiega Curcio – è stato convocato indipendentemente dalle dimissioni del ministro Fioramonti.
Noi come struttura di missione per la ricostruzione dell’aquila e del cratere sismico 2009, avevamo deciso di fare un’azione concordata con il ministero, sindaco, regione e altri soggetti – spiega Curcio – per verificare i motivi che rallentano la ricostruzione delle scuole, e proporre soluzioni di impulso e monitoraggio. Quest’azione è fatta d’intesa con il Miur. Non ci sono collegamenti – conclude Curcio – con le dimissioni del ministro.
Intanto i cittadini insistono e Silvia Frezza del comitato “Oltre il musp” spiega:
C’è chi si dimette, noi andiamo avanti.
Il servizio del Tg8