L’attacco hacker ai server della Asl 1 che ha mandato in tilt le attività dell’ospedale San Salvatore ormai da due giorni è ancora irrisolto
Un problema non di poco conto, che dalle 4 di notte di due giorni fa appunto, ha fatto smettere di funzionare tutto il sistema informatico della Asl 1, dunque non solo l’ospedale dell’Aquila, anche gli altri afferenti più i distretti sanitari di tutto il territorio. I danni sono enormi, perché seppur la Asl ha chiarito che i dati sanitari sono al sicuro, praticamente non si può fare quasi nulla. Non si possono richiedere i ricoveri, non si possono controllare gli esami, non si possono richiedere tamponi, non è possibile ovviamente avere i risultati degli esami di laboratorio dei pazienti ricoverati e neanche in rianimazione dove il monitoraggio deve essere giornaliero. Anche il laboratorio analisi ha evidenti difficoltà. Le visite si possono fare ma va scritto tutto a mano senza mettere nel sistema e la cosa ancora più grave è l’attività di pronto soccorso praticamente bloccata perché è tutto telematico. Ovviamente anche la prenotazione delle visite e il pagamento del ticket al Cup è bloccato. Il disagio, si badi bene, non è soltanto per l’utenza ma anche e soprattutto per i medici e gli operatori sanitari. L’azienda sanitaria ieri pomeriggio ha emesso una nota spiegando che i dati sensibili sono al sicuro. La nota inviata dalla direzione sanitaria ha chiarito che è stata fatta un’analisi tecnica sui server aziendali, definendo l’area da cui sono partiti i malware che hanno colpito i server. “Nessun dato sanitario – ha spiegato la Asl – o sensibile è stato trafugato o perduto. L’archivio informatico è integro”. Da quel che si apprende l’attacco hacker è molto grave e non si capisce come e quando soprattutto si riuscirà a far ripartire il tutto. Spesso ci sono state lamentele per la lentezza e i blocchi continui del sistema informatico ma l’attacco che non era prevedibile sta causando disagi inimmaginabili.