La giunta comunale dell’Aquila ha dato il via libera al progetto esecutivo del secondo lotto di lavori del secondo stralcio dei sottoservizi dell’Aquila.
Si tratta del megatunnel intelligente all’interno del quale si stanno sistemando via via i principali servizi della città: acqua (acque bianche e acque nere), luce, comunicazioni, la cui realizzazione è affidata alla Gran Sasso Acqua spa, stazione appaltante.
Un’opera da 80 milioni di euro, finanziati dallo Stato italiano con delibera Cipe con i fondi della ricostruzione post-sisma 2009 e che, da opera rivoluzionaria qual è, comporta anche un’altissima complessità per la realizzazione. A partire dalla contemporanea ricostruzione della città, con cui deve interfacciarsi via via, per evitare la sovrapposizione tra cantieri (non sempre è stato possibile). Tra i vari motivi di rallentamento ci sono anche le decine di ritrovamenti archeologici nel sottosuolo, che chiamano in causa l’intervento della Soprintendenza, con sondaggi, esami, opere di recupero che allungano i tempi. Ma non solo: tra le principali criticità anche le interferenze con gli altri servizi, in particolare con la direttrice principale del gas lungo via della Croce Rossa, come spiega il presidente della Gsa Fabrizio Ajraldi.
Il servizio del Tg8