Si è svolto questa mattina presso la sede della Prefettura dell’Aquila il vertice convocato dal prefetto, Cinzia Torraco sull’annosa vicenda della strada del Fucino, la cosiddetta “Cintarella”. Il sottosegretario D’Eramo si è detto pronto ad interessarsi per un finanziamento ministeriale da impiegare per la manutenzione straordinaria e per la messa in sicurezza
Tavolo al quale hanno partecipato il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, il presidente dell’Anas, Edoardo Valente, il capo Compartimento ANAS Abruzzo, Antonio Marasco, il commissario straordinario del Governo per la Zona economica speciale (Zes) dell’Abruzzo, Mauro Miccio, il dirigente della viabilità provinciale Nicolino D’Amico, e l’avvocato Giovanni Rosati, dell’ufficio Zes. Tema affrontato l’annosa vicenda della strada del Fucino, la cosiddetta “Cintarella”, oggetto del decreto n.43 del 21 settembre 2010 dell’allora presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, che prevedeva il passaggio della stessa strada dal Consorzio di Bonifica Ovest Bacino Liri-Garigliano ai Comuni di Aielli, Avezzano, Celano, Cerchio, Luco dei Marsi e Trasacco. Un passaggio che è rimasto bloccato per via del ‘no’ dei Comuni in questione a farsi carico della competenza.
“La novità di oggi riguarda l’interessamento del sottosegretario di Stato all’Agricoltura, l’abruzzese Luigi D’Eramo, per un finanziamento ministeriale da impiegare per la manutenzione straordinaria e per la messa in sicurezza della ‘Cintarella’ – si legge in una nota della Provincia dell’Aquila -. La riunione ha definito a grandi linee le azioni da compiere per giungere al risultato, partendo dalla disponibilità della Provincia ad acquisire la strada come stabilito con Delibera del Consiglio Provinciale n.63 del 30 dicembre 2019, mentre ANAS dovrebbe svolgere le funzioni di soggetto attuatore delle opere”. Soddisfazione per l’esito della riunione è stata espressa dal presidente, Angelo Caruso, e dai consiglieri provinciali Alfonsi, Iacutone e D’Orazio, i quali hanno sottolineato “la validità dell’iniziativa intrapresa nel 2019 e di come questa oggi sia stata finalmente riconosciuta come la soluzione ad un problema che non poteva gravare sui Comuni cui si pretendeva un onere eccessivo”.