Otto anni dal terremoto di Amatrice. L’Aquila e Amatrice sono due comunità che hanno vissuto lo stesso dolore. Tante le iniziative da parte del capoluogo a sostegno di Amatrice. Due città legate anche nel nome del calcio
E’ un dolore che L’Aquila conosce bene. Perché 15 anni fa ha vissuto la stessa distruzione, la stessa paura. Sono passati otto anni dall’incubo passato dalle popolazioni del centro Italia, dal Reatino all’area del Tronto, dal Lazio a Umbria e Marche. Un terremoto violentissimo con numerose repliche che portò alla morte di ben 299 persone con quasi 400 feriti e oltre 41mila sfollati. La prima scossa arrivo’ alle 3 e 36 del 24 agosto del 2016, un terremoto di magnitudo 6 della scala Richter che durò una ventina di interminabili secondi e che causò distruzione soprattutto alla città di amatrice.
Una scossa che fu avvertita in decine di comuni, da Teramo a Perugia, da Viterbo a Pescara, per un’area vastissima. La replica più forte fu di magnitudo 5.3, un’ora dopo la scossa principale. L’epicentro fu individuato a un chilometro da Accumoli: i paesi più colpiti furono Amatrice, Arquata del Tronto, Norcia, Montegallo, Montereale, Acquasanta Terme, Cascia, Campotosto. Paesi dell’aquilano che hanno avuto anche la difficoltà del doppio creatore avendo già vissuto il sisma del 2009 dell’Aquila.
L’Aquila e Amatrice sorelle nel dolore, e sono state tante le iniziative intraprese dal comune dell’Aquila e anche da singoli di supporto perché la solidarietà del 2009, come si dice, è stata pane prestato. Anche i red blue eagles, gli ultras dell’Aquila 1927, hanno portato avanti diverse iniziative legate al sociale e allo sport in questi anni.
Le immagini di quei momenti sono dolorose. La città dell’Aquila non dimentica, non può dimenticare. Rete 8 andò subito sul posto a documentare quella distruzione già patita dal capoluogo diversi anni prima. E se i percorsi di ricostruzione delle due città sono stati diversi, la solidarietà e l’amicizia non sono mai venuti meno. Allora il sindaco era Sergio Pirozzi, un amico della città dell’Aquila che torna volentieri, un allenatore che all’Aquila ha giocato e che torna sempre volentieri alle gare dell’Aquila 1927.
E il filo che unisce L’Aquila e amatrice è ricorrente nel calcio perché la squadra locale più volte è stata accolta dalla popolazione di amatrice per il ritiro pre campionato all’hotel Roma. Amicizie e legami e il capoluogo non poteva restare sordo di fronte a tanto dolore. Un filo importante insomma tra due realtà che hanno sofferto. Ad amatrice oggi è il giorno del ricordo, di quella memoria che non deve mai venir meno. Tantissime le iniziative per ricordare il terremoto che coinvolgono la popolazione locale ma anche tanti amici che si recheranno sul posto per omaggiare le vittime.