Era il 1992 quando si costituiva la banda musicale città di Pizzoferrato, nata per volere del professore Giuseppe Casciato e del maestro Adriano Casciato, fratelli, entrambi diplomati al conservatorio Santa Cecilia di Roma e accomunati da una grande passione per la musica
Insieme, i fratelli Casciato rianimarono il vecchio sogno della banda musicale paesana, operativa già negli anni Venti del secolo scorso. Ammaliati dal fascino della musica, una cinquantina di pizzoferratesi, grandi e piccini, si affidarono ai fratelli Casciato, dando vita al nucleo originario dell’associazione che da allora non ha mai smesso di crescere, arrivando quest’anno a celebrare il suo trentennale.
1992-2022: da allora sono passati trent’anni ( la foto è dell’epoca) in questo piccolo paese dell’entroterra teatino a 1.251 metri sul livello del mare, all’ombra dei Monti Pizzi e della Maiella, con il suo gigante di pietra, che veglia sulla vallata e verso cui corrono le case del paese, abbracciandosi alla loro torre.
Patrimonio inestimabile, le bande musicali svolgono anche un’importante funzione sociale di aggregazione di generazioni diverse, rafforzando quel senso di appartenenza al territorio che è linfa vitale per i piccoli borghi dell’entroterra.
Attualmente i circa 40 musicisti che suonano nel complesso bandistico, portano avanti con orgoglio il nome di Pizzoferrato, partecipando a manifestazioni religiose e civili di grande importanza, sia in Abruzzo che all’estero, come il concerto al cospetto di Papa Giovanni Paolo II, a cui si aggiungono raduni importanti, tra cui quello internazionale del 2013 tenutosi a Giulianova.
L’anniversario di questi trent’anni di storia è stato celebrato nei giorni scorsi con un raduno di bande del comprensorio (Tornareccio, Casoli e Archi): una grande festa che ha visto sfilare per le vie del borgo i componenti attualmente attivi della banda città di Pizzoferrato, unitamente a quelli che si sono avvicendati dal 1992 e che ricordano con grande affetto la loro esperienza musicale. C’è chi della musica ha fatto una professione; chi, come i gemelli Domenico e Gabriele, ultimi arrivati, rappresentano il rinnovamento, a fronte di chi, pur non essendoci più, continua a essere una presenza costante nel ricordo di tutti; chi in famiglia si è passato il testimone, anzi il flauto traverso, da zia a nipote, e chi nella banda ha trovato l’amore e messo su famiglia.
Perché in fondo per tutti, attuali ed ex, la banda di Pizzoferrato è stata ed è tutt’ora una grande famiglia ancorata al gigante di pietra che per tutti indistintamente significa casa.