Polemiche all’Aquila per il licenziamento collettivo avviato da Dante Labs

Fa notizia a L’Aquila la procedura di licenziamento collettivo avviata da Dante Labs, azienda nata come startup specializzata nell’analisi genomica, riconvertita durante gli anni della pandemia per eseguire tamponi Covid, processarli e per fare altri test.

Sulla faccenda è intervenuto il sindacato Cgil. Una realtà imprenditoriale e giovane che sembrava molto promettente e che ora si trova ad affrontare una crisi che pare irreversibile e che mette a rischio decine di posti di lavoro. La società, hanno spiegato i sindacati, non ha pagato diverse retribuzioni al personale ed ha iniziato un percorso di esuberi. La Cgil ha spiegato che in prima battuta la società ha coinvolto le organizzazioni sindacali per valutare la possibilità di ricorso agli ammortizzatori sociali a sostegno del reddito ma, dopo pochi giorni, ha improvvisamente avviato una procedura di licenziamento collettivo.

Sono coinvolti lavoratori tra i trenta e i quaranta anni ma non solo, c’è anche l’aspetto delle ricadute sul piano sociale e occupazionale in toto sul territorio. Parliamo di professionisti giovani. Domani mattina, intanto, dalle 10 davanti al tecnopolo ci sarà un sit in perché la Cgil ha proclamato lo sciopero del personale. Anche il sindaco sta monitorando continuamente la situazione.

Dante Labs e’ salita agli onori delle cronache durante la pandemia. Società che ha lavorato moltissimo seppur privata, dando ausilio alle possibilità di asl e ospedale che non sarebbero mai riusciti a supportare una mole di lavoro così importante. Società conosciuta anche fuori dai confini per i test di ultima generazione, l’analisi genomica in particolare. E’ chiaro che il lavoro a pandemia finita si è un po’ sgonfiata ma la procedura di licenziamento ha fatto sorprendere non poco un po’ tutti.