Riconoscimento dop per l’arrosticino, la questione torna in commissione agricoltura

In Commissione agricoltura oggi di nuovo la questione del riconoscimento dop all’arrosticino abruzzese. Ma non tutti sono d’accordo. L’associazione regionale dei produttori di arrosticino ad esempio ritiene che la strada Igp sia l’unica percorribile davvero oggi

Torna in commissione agricoltura la questione del riconoscimento dop all’arrosticino abruzzese, risoluzione presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia Massimo Verrecchia. Oggi ci sono state le audizioni. In primis quella di Lorenzo Verrocchio, promotore dell’associazione regionale produttori arrosticini d’Abruzzo, e poi i rappresentanti di altre associazioni: Nicola Sichetti (CIA Abruzzo); Leo Spina (Copagri Abruzzo); Nunzio Marcelli (Consorzio di Tutela Agnello del Centro Italia I.G.P); Donato Di Marco (Direttore CIA Teramo).

La guerra dei marchi vede contrapposte diverse associazioni. Coldiretti ad esempio insiste per il Dop, le altre per l’Igp. La differenza sta nel fatto che per la Dop, denominazione di origine protetta, il prodotto deve essere allevato e macellato in Abruzzo, per l’Igp invece la carne ovina può essere importata. La Dop però ha difficoltà perché in regione ci sono circa 140mila capi contro i 3 milioni, ad esempio, della Sardegna.

La risoluzione sull’arrosticino Dop del consigliere Verrecchia sarà aggiornata e integrata con spunti e riflessioni che fanno sintesi dell’ascolto di produttori, associazioni di categoria e forze politiche in Consiglio. Lo ha deciso questa mattina la Terza Commissione Agricoltura, Sviluppo economico e Attività produttive. “E’ sempre più necessario un riconoscimento anche Dop dell’arrosticino quale unico simbolo distintivo culinario della nostra regione che va assolutamente preservato e incentivato evitando l’utilizzo di carni provenienti dall’estero”, ha dichiarato Verrecchia.