“Puntuali, come ogni anno in questo periodo, le minoranze scatenano il solito allarme sui conti della sanità, agitando lo spettro del commissariamento e introducendo un loro principio rivoluzionario nella contabilità: la chiusura dei bilanci annuali non il 31 dicembre, ma liberamente in un qualunque giorno dell’anno. E soprattutto prima dell’Intesa Stato-Regioni che definisce il riparto del Fondo Sanitario Nazionale 2022 (e dunque le risorse disponibili), che ad oggi non è ancora arrivata”
Nota chiara e polemica quella dell’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, intervenuta sulle dichiarazioni di alcuni esponenti della minoranza, che hanno diffuso note su un presunto buco da 200 milioni di euro nei conti delle Asl regionali.
“Come ho già spiegato lo scorso anno, e prima ancora nel 2020 e anche nel 2019 – continua la Verì – gli equilibri di bilancio vengono certificati dal Tavolo di Monitoraggio nella primavera successiva all’anno di riferimento: vale a dire che il responso sul 2022 lo avremo solo nella primavera 2023. Vorrei sapere sulla base di quali poteri divinatori, PD e M5S ogni fine anno rilanciano questi allarmi, venendo sistematicamente smentiti dai fatti e dalle certificazioni dei tecnici del ministero”.
L’assessore rimarca come i 200 milioni di cui parla l’opposizione siano calcolati (come ogni anno) sulle proiezioni “a chiudere” delle Asl, che si basano sui dati di bilancio al 30 giugno.
“Un passaggio intermedio – prosegue – che non tiene conto soprattutto del valore dei ricavi, normalmente definiti proprio nel secondo semestre dell’anno, che riguardano sia il valore della produzione, sia i risultati delle azioni messe in campo dalle Asl per efficientare la spesa, sia tutte quelle entrate (come i payback farmaceutico o della protesica) che non sono ancora calcolati, perché legati a provvedimenti statali”.
La Verì non nasconde che la situazione non sia semplice.
“Non dimentichiamo che i maggiori trasferimenti statali – puntualizza – non hanno coperto i maggiori costi sostenuti per far fronte all’emergenza pandemica e che al momento non sono state neppure definite compiutamente le misure sull’aumento dei costi energetici, ad oggi tutti a carico del bilancio delle aziende sanitarie. In questi mesi, però, la Regione non è certa rimasta a guardare l’evolversi degli eventi, ma è intervenuta fattivamente concordando piani con le singole aziende e confrontandosi sui tavoli nazionali insieme alle altre Regioni italiane, tutte alle prese con difficoltà simili. La Regione Abruzzo ha scelto, anche per il 2022, di non penalizzare gli investimenti su tecnologia e soprattutto sul personale, che in anni fin troppo recenti ha rappresentato la sola leva su cui si interveniva per far quadrare i conti, a scapito della qualità dell’assistenza”.
In un ultimo passaggio, l’Assessore lo riserva agli strumenti di programmazione: “La nuova rete ospedaliera – conclude – non è stata oggetto di ulteriori osservazioni da parte del ministero e siamo quindi in attesa del via libera definitivo, che porterà al successivo iter in Consiglio regionale. Sulla rete territoriale, invece, sono già state avviate le fasi di confronto con le parti sociali ed entro dicembre sarà recepita con provvedimento, in linea con le scadenze stabilite dal ministero”.