Nuova condanna per responsabilità civile a favore dei quattro superstiti del crollo della Casa dello Studente nel terremoto del 6 aprile del 2009 a L’Aquila. Si tratta dell’ultima sentenza di condanna al risarcimento danno a carico di Regione Abruzzo e Adsu per i 4 ragazzi assistiti dall’avvocato Wania Della Vigna
Si chiude così un ciclo, a beneficio degli studenti che alloggiavano nella casa dello studente, miracolosamente salvi in quella notte. Ai giovani, confermando quanto era accaduto con altre sentenze, viene riconosciuta la sindrome post traumatica da stress, in nesso causale con la traumatica esperienza vissuta, documentata dalla consulente tecnica d’ufficio, la dottoressa Francipane, che ha prodotto nei sopravvissuti delle menomazioni psichiche. La Regione e l’Adsu, ha spiegato l’avvocato Della Vigna, sono state condannate a risarcire somme di danno biologico permanente che vanno da 180 a 200 mila euro rivalutate, per ciascuno dei quattro studenti. Si tratta di una sentenza molto importante che si inserisce in un filone di processi civili afferenti il crollo della casa dello studente dove morirono tanti giovani studenti con altri che hanno riportato invece gravi lesioni. La vicenda civile trae origine dal processo penale per il crollo della Casa dello Studente e dagli atti della Procura della Repubblica grazie alle indagini del compianto procuratore, il dottor Alfredo Rossini e del dottor Fabio Picuti , che ravvisarono nel crollo dell’edificio, in occasione della scossa delle 3,32, responsabilità umane come evidenziato dalle consulenze del team di tecnici della Procura(tra cui ing. Antonello Salvatori e architetto Margherita Aledda) confermata nel corso del processo dalla perizia della prof.ssa Gabriella Mulas. Il processo penale si è concluso con la condanna della Corte di Cassazione , passata in giudicato, per tre ingegneri e un architetto dipendente Adsu, per i reati di omicidio colposo plurimo, lesioni personali, disastro colposo e crollo di edificio. Il legale Della Vigna ha intrapreso questi processi civili anni fa, volti ad accertare le responsabilità di enti quali la regione Abruzzo proprietaria del bene e dell’Adsu ente gestore, entrambi gli enti sono anche responsabili per l’operato dei loro dipendenti o di tecnici. La prima sentenza risale al ferragosto del 2018 e riguardò i familiari di Michelone, studente israeliano di medicina. Da allora ci sono state altre sentenze civili di condanna sia per i familiari di altre vittime che per i sopravvissuti, con il riconoscimento della responsabilità civile con relativo obbligo al risarcimento dei danni della Regione Abruzzo , Adsu e con diritto di rivalsa verso i tecnici e dipendenti. Tra queste anche per i familiari di Davide Centofanti , nipote della compianta Antonietta Centofanti, tra altro fondatrice e presidente del comitato vittime della Casa Dello Studente. Quest’ultima sentenza è firmata dal giudice Baldovino De Sensi. Tutte le precedenti sentenze dei miei assistiti – conclude il legale – per il crollo della casa dello studente sono approdate in Corte di Appello -su istanza delle parti soccombenti – e ci sarà udienza di precisazione delle conclusioni per alcune vittime domani, 8 marzo. Si attende il deposito delle prime sentenze nell’estate-autunno del 2023.