Parco del castello e vie limitrofe all’Aquila sono diventati posti pericolosi, dove la gente non si sente più al sicuro. Si spaccia, accadono sempre più spesso episodi di violenze e risse. I residenti di via castello allora si uniscono in comitato e scrivono al prefetto Giancarlo di Vincenzo. Nel vicolo che collega via dei Sali al castello c’è di tutto. I residenti nella lettera parlano di spaccio da parte di nordafricani che si affrontano anche con armi e bottiglie. Dei residenti sono stati anche minacciati, una situazione che dopo le 14 diventa addirittura esplosiva.

Spacciatori che nascondono coltelli, droga e bilancini in quelle vite. Sanno chi siamo, le nostre case e le nostre vetture scrivono i residenti esasperati al prefetto perché hanno paura di ritorsioni. Chiedono postazioni fisse e una maggiore vigilanza perché sono stanchi di avere le loro case in balia di delinquenti. Si fa portavoce delle loro istanze il consigliere comunale Enrico Verini. In realtà è da circa un anno che insiste sulla necessità di avere un centro pattuglie a piedi.

Questione portata anche all’attenzione del consiglio comunale e in settimana ci saranno altre iniziative. Da più parti la gente invoca anche la presenza dei militari in centro che potrebbero essere un supporto alle forze dell’ordine e un deterrente per queste bande che agiscono ormai quasi indisturbate. Strade sicure, insomma, come si fa in altre grandi città d’Italia con i soldati con postazioni fisse, cosa che all’Aquila si faceva nel dopo terremoto per evitare lo sciacallaggio nelle abitazioni distrutte.

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