L’autopsia sul corpo di Lorena e le risposte investigative

È stato il giorno dell’esame autoptico sul corpo di Lorena Paolini, deceduta domenica scorsa nella sua abitazione di contrada Casone a Ortona, in un quadro investigativo ancora tutto da chiarire. Ieri, negli uffici di via Spaventa a Chieti, si è tenuto anche l’interrogatorio investigativo di Andrea Cieri, marito di Lorena, al momento indagato per la morte della moglie

È terminata nel pomeriggio l’autopsia sul corpo di Lorena Paolini. Intorno alle 16 il medico legale Cristian D’Ovidio, incaricato dalla Procura di Chieti di effettuare l’esame autoptico, ha lasciato l’obitorio del Policlinico Santissima Annunziata di Chieti, dove si è svolta l’autopsia. D’Ovidio non ha rilasciato nessuna dichiarazione, ma, incalzato dalla stampa, ha dichiarato che l’esame sarebbe stato utilissimo per chiarire alcuni aspetti della morte della 53enne, aggiungendo che si riserverà 60 giorni per ufficializzare l’esito dell’autopsia.

L’incarico è stato ufficialmente affidato questa mattina al medico legale Cristian D’Ovidio, che in primis già la mattina del 18 agosto aveva effettuato la ricognizione cadaverica sul corpo della 53enne, concentrandosi sul solco evidente che la donna aveva sul collo ipotizzando il decesso per strangolamento: una traccia che ha portato gli inquirenti a escludere la morte per cause naturali e per gesto volontario, anche alla luce della scena del ritrovamento del corpo. L’esito dell’autopsia, effettuata questa mattina all’obitorio del Policlinico Santissima Annunziata di Chieti, servirà dunque a confermare o escludere l’ipotesi di omicidio su cui la Procura della Repubblica di Chieti ha aperto un’inchiesta.
Ieri, negli uffici di via Spaventa a Chieti, si è tenuto anche l’interrogatorio investigativo di Andrea Cieri, marito di Lorena, al momento indagato per la morte della moglie. L’imprenditore funebre di 51 anni ha risposto in maniera collaborativa alle domande del Pm Giuseppe Falasca, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Maddalena De Gregorio, entrando da un ingresso secondario della Procura per eludere l’attenzione della stampa presente ad attenderlo.
Elementi in più per chiarire l’accaduto arriveranno anche dall’esito della consulenza informatica sul cellulare della 53enne, che servirà a ricostruire gli ultimi contatti della donna con persone eventualmente coinvolte nella sua morte.