Militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (NIPAAF) dopo un’attenta attività di indagine, hanno operato, a Ripa Teatina il sequestro preventivo di un’area di almeno 5.000 metri cubi di terre e rocce da scavo utilizzate per lavori di consolidamento in assenza di idoneo titolo autorizzativo ambientale.
I militari hanno denunciato il proprietario dell’area e il tecnico incaricato dell’istruttoria urbanistico-edilizia al quale è stata contestata anche la violazione dell’art. 481 CP (falsità ideologica nell’esercizio della professione). Gli indagati rischiano l’arresto fino a due anni e un’ammenda da 15.493,00 € a 51.645,00 € per la violazione alla normativa ambientale citata. L’area interessata, per la sua morfologia, si legge in una nota dei Carabinieri Forestale “Abruzzo e Molise”, Gruppo di Chieti, “è fortemente acclive e potenzialmente vocata a fenomeni di erosione e frana: i quantitativi di terra finora oggetto di accumulo, provenienti, tra l’altro, da un altro sito di cantiere, costituirebbero solo parte del materiale previsto dal Piano di utilizzo che, se strutturato in maniera non idonea, potrebbe minare la stabilità dell’intera zona. La profonda conoscenza del territorio e un attento controllo operato dai militari hanno consentito di mettere in luce un
modus operandi nell’utilizzo degli strumenti urbanistici (Scia, Cila, permesso a costruire) non sempre consono a tutelare il territorio e a regolarne l’uso e le sue trasformazioni”.