Al via da ieri le indagini geognostiche per la messa in sicurezza del traforo e del sistema idrico del Gran Sasso. Il ruolo della Ruzzo Reti e le chiusure
La prima fase di interventi prevede dei carotaggi all’interno dell’acquifero, su questo tipo di interventi la Ruzzo Reti ha diffuso una nota in cui viene precisato il suo ruolo all’interno dell’intervento.
“La Ruzzo Reti, con i suoi sistemi, le sue procedure e sinergie collaudate anche con gli altri Enti di controllo, è in grado di affrontare i prossimi 45 giorni di lavori con tranquillità. Per le acque scaturite dalla sorgente Gran Sasso, la Ruzzo Reti assicura un monitoraggio h24 attraverso sistemi innovativi di early warning (allarme precoce), con l’utilizzo di strumentazioni all’avanguardia come le stazioni con sonde multi parametriche, Gascromatografia e Biomonitoraggio con emissione veloce di allarmi e relativa messa a scarico in caso di eventuali criticità rilevate”.
La Ruzzo Reti da anni partecipa periodicamente a tavoli tecnici sul Piano Sicurezza dell’Acqua (PSA) e sui Protocolli d’intesa sul sistema Gran Sasso.
In merito ai lavori per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, la presidente della Ruzzo Reti Alessia Cognitti ha dichiarato:
“Confidiamo nei nostri sistemi di sicurezza tecnologicamente avanzati che negli anni abbiamo implementato per assicurare ai cittadini un approvvigionamento idrico costante e sicuro. In questi quarantacinque giorni monitoreremo con attenzione i lavori e, in caso di criticità, aggiorneremo la popolazione in tempo reale per limitare il più possibile i disagi, ovviamente per quello che concerne il nostro ambito di competenza. Siamo convinti inoltre che la sinergia tra Enti generi un sistema di comunicazione integrata e un flusso di informazioni costante che permette alla Ruzzo Reti di garantire ai cittadini della provincia di Teramo un’acqua sempre buona e sicura anche e soprattutto in fasi delicate come quella appena iniziata”.