Le Associazioni ai candidati: “Scelte diverse e condivise per fare più bella Pescara”

“Strada Parco bene comune” e “Cosa sono le nuvole” incontrano i candidati a sindaco Pettinari e Costantini e dicono la loro su come Pescara può essere migliorata, basta – dicono – con le decisioni non condivise con la cittadinanza.

Dieci punti che vanno dalla forestazione urbana alla mobilità per dare un’idea di come Pescara può essere davvero più bella. Una volta tanto sono i cittadini a spiegare a chi ambisce a governare una città importante , come dovrebbero essere cambiate le cose e non il contrario. Le Associazioni “Strada Parco Bene Comune” e “Cosa sono le Nuvole” hanno convocato ieri pomeriggio i candidati a sindaco Domenico Pettinari e Carlo Costantini, assente, perché non invitato, Carlo Masci, poco incline, a detta degli organizzatori, ad ascoltare le istanze dei cittadini e a decidere nel chiuso delle stanze di Palazzo di Città.

“A Masci contestiamo principalmente il metodo – spiega Tommaso Di Biase dell’Associazione “Cosa Sono le Nuvole ” – in questi anni non ha mai voluto ascoltare il parere dei cittadini ed ha preso decisioni per conto suo senza un minimo di condivisione, basti  pensare a Viale Marconi, o al filobus sulla Strada Parco, opera irrealizzabile, e i fatti lo stanno dimostrando, ma lui prosegue per la sua strada senza mettersi minimamente in discussione.”

Ed invece hanno mostrato assoluta disponibilità all’ascolto Domenico Pettinari, a capo della coalizione civica che porta il suo nome, e Carlo Costantini, candidato del centrosinistra, condividendo, tra l’altro, molte delle proposte delle associazioni. Una forma avanzata e partecipata di democrazia volta al conseguimento del bene comune nell’esercizio dell’azione amministrativa – ha tenuto a precisare Maurizio Biondi portavoce del Comitato “Strada Parco bene Comune” – l’impegno alla salvaguardia del “non umano”, come unica soluzione utile per la salvezza del genere umano. Il riferimento è al patrimonio urbano che, a detta delle associazioni, non può continuare ad essere aggredito con progetti inutili come il Filobus, la cui sperimentazione è stata sospesa per evidenti problemi difficilmente risolvibili, o la colata di cemento del Palazzo della Regione nell’area di risulta, struttura che andrebbe ad attrarre come miele con le api, ulteriore traffico come se a Pescara non ce ne fosse già abbastanza. Ed allora l’alternativa qual è?:

“Ad esempio una spina dorsale verde di circa 100 ettari – spiega Di Biase – che dalla Strada Parco giunge all’Area di Risulta, con parcheggi verticali e forestazione urbana, ed arriva fino alla Pineta dannunziana, per la mobilità green una metro di superficie dedicata, che utilizzi il tracciato ferroviario già esistente e che risulterebbe meglio performante rispetto ad un filobus estremamente impattante per la città che non risolverebbe affatto i problemi d’inquinamento.”

IL SERVIZIO DEL TG8