Si sfalda il fronte dei “ribelli” costituito da 5 dei 10 consiglieri regionali abruzzesi della Lega che nei giorni scorsi, con una lettera al leader, Matteo Salvini, si erano autosospesi in aperto dissenso con la gestione del partito a livello regionale.
I ribelli contestano il coordinatore regionale, il parlamentare aquilano Luigi D’Eramo, fedelissimo dello stesso segretario nazionale, e il capogruppo in consiglio regionale, Vincenzo D’Incecco. Ma oggi, con una nota diramata dalla stessa Lega abruzzese, i consiglieri regionali Antonietta La Porta, di Sulmona, e Fabrizio Montepara, eletto nel collegio di Chieti, hanno annunciato la revoca dell’autosospensione. Ieri, invece, la Lega aveva reso noto di aver espulso su decisione all’unanimità del collegio federale uno dei cinque esponenti in rivolta, il consigliere regionale e presidente della commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture Manuele Marcovecchio, eletto nel collegio di Chieti, per aver assunto iniziative contro il partito alle recenti elezioni amministrative di Vasto ispirando ed appoggiando una lista
civica che si è presentata contro la coalizione di centrodestra.
La crisi dei salviniani in Abruzzo, innescata dall’azione dei cinque consiglieri regionali che comunque avevano confermato l’appartenenza al centrodestra, è stata concomitante alle fibrillazioni a livello nazionale in seguito allo scontro tra Salvini e il numero due del Carroccio, il ministro Giancarlo Giorgetti, rientrate dopo il consiglio federale di giovedì sera.
“Dopo un proficuo incontro – scrivono La Porta e Montepara – con il segretario regionale della Lega Abruzzo, onorevole Luigi D’Eramo, durante il quale abbiamo avuto modo di analizzare e chiarire reciprocamente tutti i dubbi e le perplessità, abbiamo comunicato allo stesso la nostra volontà di revocare l’auto sospensione dal partito”.
Oltre a Marcovecchio, espulso, rimangono sul piede di guerra ed autosospesi i due consiglieri Antonio Di Gianvittorio, presidente della commissione Immigrazione, e Simone Angelosante, presidente della commissione politiche europee, le cui posizioni, secondo quanto si è appreso, sono comunque al vaglio degli organi regionali e nazionali. Il gruppo della Lega in consiglio regionale da dieci passa a sette consiglieri, confermandosi l’azionista di maggioranza della coalizione di centrodestra (conta anche 4 assessori su 6 in Giunta).
Invece i cinque consiglieri regionali che non hanno partecipato alla protesta sono, oltre al capogruppo D’Incecco, Simona Cardinali (subentrata a Pietro Quaresimale, nominato assessore), Sabrina Bocchino, Emiliano Di Matteo e Luca De Renzis. Nei prossimi giorni bisognerà capire cosa faranno l’espulso Marcovecchio, che molto probabilmente aderirà al Gruppo Misto (al quale sono confluiti lo scorso anno Marianna Scoccia uscita dall’Udc e Vincenzo Cipolletta, recentemente uscito dal M5S) e Angelosante e Montepara. La maggioranza può contare attualmente su 17 consiglieri su 31: oltre alla Lega ci sono i quattro esponenti di Fratelli d’Italia, il partito del presidente Marco Marsilio, i due di Forza Italia e il consigliere civico di Azione politica Roberto Santangelo.