Un dibattito, quello che riguarda la possibilità di estrarre idrocarburi dal giacimento del lago di Bomba, che va avanti da 15 anni
Oggi la vicenda si arricchisce di un nuovo capitolo. Legambiente e WWF, infatti, intendono chiedere l’archiviazione dell’ultimo progetto presentato a inizio 2024 da un società statunitense, sollecitando anche una proroga alle osservazioni pubbliche, scaduta due giorni fa, ma che per la mancanza dei risultati di uno studio commissionato dalla stessa società americana, non è possibile fare.
Secondo le associazioni ambientaliste, tra le criticità non superate vi è la necessità di espletare un’attività sul campo che generi nuovi e aggiornati dati sperimentali, condizione ritenuta indispensabile per esaminare un’ulteriore nuova istanza relativa alla coltivazione del giacimento in questione. Nonostante ciò, ad oggi nulla esiste sugli approfondimenti e sulle valutazioni richieste, essendosi l’azienda proponente limitata a sostenere di aver commissionato uno studio all’Università degli Studi G. d’Annunzio Chieti-Pescara, in collaborazione con la Italfluid Cosmep Srl.
“Gli esiti di questo studio non sono presenti agli atti del procedimento e non si è a conoscenza di quando lo saranno – dichiarano congiuntamente Legambiente e Wwf, nelle figure di Silvia Tauro pres. Legambiente Abruzzo e Filomena Ricci del. Wwf Abruzzo – quindi la documentazione del progetto si presenta del tutto incompleta. Alla luce di tanto e della permanente incompatibilità del progetto con il rispetto del principio di precauzione già ribadito nella sentenza del Consiglio di Stato, l’istanza va archiviata.”