I Giovani Democratici d’Abruzzo, dopo mesi di lavoro, hanno elaborato un progetto di Legge Regionale che riscrive, adeguandola ai tempi, la normativa ferma a 43 anni fa. L’iniziativa è stata presentata oggi a Pescara
Quaranta anni sono pochi, se si ragiona sull’eternità, ma sono tantissimi se si ragiona in termini di mutamenti tecnologici, sociali, culturali ed economici. Trascorsi quarant’anni dall’entrata in vigore, anche le leggi possono avere bisogno di un aggiornamento, soprattutto se la platea di riferimento è quella giovanile, veloce per antonomasia e per anagrafica. Eppure le regole sul diritto allo studio in Abruzzo sono ferme a più di 40 anni fa, ecco perché i Giovani Democratici d’Abruzzo sono scesi in campo per presentare la loro proposta di rinnovamento della Legge Regionale.
Il coordinatore del dipartimento scuola dei Gd, Paolo Antonelli, afferma:
“La legge attuale è ferma al 1978, noi abbiamo lavorato per riscriverla adeguandola al momento attuale. Il mondo della scuola è completamente cambiato rispetto a 43 anni fa, ancora di più se si pensa alla pandemia e all’impatto sullo studio. L’accesso a internet veloce oggi impone anche la questione del diritto allo studio. La proposta di legge, presa in carico dai consiglieri regionali del Pd, è un lavoro che ci inorgoglisce perché arriva direttamente dai ragazzi e ragazze che in questi mesi hanno pagato un prezzo altissimo, dall’ascolto di quei giovani abruzzesi che meritano più diritti all’interno della scuola: ci batteremo affinché diventi realtà al più presto”.
“Il Partito Democratico è il partito del sapere e del lavoro, due dimensioni che mai come in questo tempo sono indissolubili – conclude il segretario regionale Michele Fina – Ma questo è anche il tempo dell’ignoranza violenta di chi nega la scienza e la conoscenza. Anche per questo il nostro impegno sarà massimo affinché questo progetto di legge venga approvato e finanziato. Per abbattere le diseguaglianze bisogna investire in formazione, cultura e ricerca”.
La nuova proposta dei Gd può essere letta su www.liktr.ee/dirittialfuturo