Giustizia, diritto e decisioni nell’incontro di ieri pomeriggio a Lettomanoppello, organizzato dall’Officina del deputato Luciano D’Alfonso
Oltre all’Officina di D’Alfonso, l’organizzazione è stata curata dalla fondazione Europa Prossima, dall’associazione Pietrara Conviviale e dall’aps Fondazione Palazzo De Sanctis, con il patrocinio dell’università Lumsa di Roma, dell’università di Teramo e dell’università d’Annunzio di Chieti-Pescara.
Ogni forma di diritto è giusta in sé? L’errore nel diritto quanto vale? Conta di più la forma o la sostanza quando si amministra la giustizia o si assume decisione e si opera in ragione del diritto? queste le domande alle quali si è provato a dare risposta nel corso del convegno.
Su invito del deputato Luciano D’Alfonso, ideatore e fautore dell’iniziativa, hanno preso parte
all’evento: Manuela Natale, docente associato di Diritto commerciale all’università di Roma Tor
Vergata; Marta Cerioni, docente associato di Diritto pubblico all’università Politecnica delle
Marche; Rosita Del Coco, docente ordinario di Diritto processuale penale all’università di Teramo;
Federico Briolini, direttore del Dipartimento di scienze giuridiche e sociali dell’università “G.
D’Annunzio” di Chieti-Pescara; Bruno Forte, arcivescovo metropolita della diocesi di Chieti-Vasto;
Marco Minicucci, generale di corpo d’armata e comandante interregionale dei Carabinieri “Ogaden”
di Napoli; e Giuseppe Amato, procuratore generale della Corte d’appello di Roma.
Punti di vista autorevoli si sono confrontati su uno dei temi più affascinanti nel campo della
filosofia politica e del diritto: il rapporto tra giustizia, diritto e decisione; un rapporto complesso e
denso di implicazioni filosofiche, teologiche, politiche, che non solo solleva questioni etiche
fondamentali, ma influenza e determina la vita quotidiana dei cittadini.
“La decisione va affrontata con metodo, – si legge nella nota dell’organizzazione – integrando l’attenzione alle norme e alle procedure con una più ampia visione e con gli strumenti che le scienze umane, giuridiche, filosofiche possono fornire in una lettura dell’umano che ponga al centro la persona come fine e mai come mezzo. Una riflessione continua su questi temi, dunque, è essenziale per il progresso sociale, politico e culturale, per generare scelte e azioni capaci di trasformare in meglio la realtà che ci circonda”.
Le riflessioni proposte dai relatori hanno affrontato le complesse articolazioni del processo decisionale, cardine della vita democratica e della cittadinanza attiva e consapevole.
“Un dibattito pubblico di notevole levatura umana, professionale e culturale – ha osservato il deputato del Pd Luciano D’Alfonso – che si è configurato coma una sorta di cantiere di idee, capace di fornire un contributo significativo al dibattito sulla dimensione generativa e di qualità della decisione pubblica e privata, al fine di concorrere a costruire un’etica della responsabilità del pensare e dell’agire”.
L’incontro di ieri rientra tra le iniziative che la Fondazione Palazzo De Sanctis sta
sviluppando nel campo della formazione decisionale. In collaborazione con l’università LUMSA,
la Fondazione lancerà un Corso di Alta Formazione intitolato “Le decisioni pubbliche in una società
in transizione”.
Questo programma, della durata di 180 ore, inizierà nell’ottobre 2025 e si concluderà nel giugno 2026. Il corso mira a formare professionisti capaci di generare idee innovative e trasformarle in decisioni e azioni concrete, andando oltre il mero rispetto di norme e procedure. Tra i temi trattati figurano l’etica delle decisioni, la teoria della scelta pubblica, l’economia delle idee creative e la psicologia delle decisioni. La metodologia didattica combinerà lezioni in presenza e online, attività di laboratorio, simulazioni e incontri con esponenti del mondo politico, economico e sociale.