Un corteo di protesta mercoledì prossimo da Via Aldo Moro a Piazza Zambra a Manoppello per dire ancora una volta no al progetto di raddoppio della Linea Ferroviaria Pescara-Roma. L’evento organizzato da Comferr e intanto spunta fuori il giallo degli espropri.
“I lavori sono di fatto già iniziati con i picchettamenti e le trattative di esproprio e mi giungono voci che RFI sta facendo delle ottime proposte”.
Il sindaco Giorgio De Luca insiste sui vantaggi che tessuto urbano e comunità di Manoppello Scalo avrebbero nella realizzazione del mega progetto di raddoppio della Linea Pescara-Roma e spiega che a convincerlo, rispetto alle iniziali perplessità, è stata, principalmente, l’impossibilità di percorrere strade diverse dal progetto iniziale presentato dai tecnici RFI e, in secondo luogo, il fatto di essere riuscito a ottenere, per il quartiere di Manoppello Scalo interessato da una raffica di espropri di case che dovranno essere abbattute, delle migliorie che rappresenteranno una svolta e garantiranno un salto di qualità in termini di arredo urbano e viabilità:
“Con queste migliorie purtroppo il numero di case da abbattere aumenterà di qualche immobile, ma che io sappia, RFI sta facendo delle ottime proposte nelle varie trattative di esproprio, offrendo molto di più del reale valore commerciale degli immobili che dovranno essere abbattuti”.
Abbiamo provato a contattare alcuni dei cittadini ai quali verrà espropriata la casa e non sembrano poi così convinti dei benefici:
“Una trattativa non è stata ancora avviata – ci dice un cittadino di Manoppello Scalo – ma dalle prime voci che mi giungono pare vogliano giocare al ribasso. A me per esempio dovrebbero offrire 1.100 euro a metro quadro a fronte di un valore di almeno 1200 euro”.
“Sono tornato a vivere a Manoppello Scalo facendo un investimento importante – ci dice un altro cittadino – oltre a un contributo a seguito degli eventi sismici di circa 200 mila euro, di mio ho dovuto investire oltre 400 mila euro per ritrovarmi una casa dignitosa da lasciare in futuro ai miei figli. Ora me la vogliono buttare giù in cambio di cosa? Dove vado a vivere che a Manoppello non ci sono case in vendita? – ci dice un altro cittadino – andremo sicuramente in mezzo alla strada”.
C’è poi il caso di una signora tornata dalla Germania per acquistare un immobile dove, una volta in pensione, potrà passare una serena vecchiaia e proprio di recente ha scoperto che la sua casa è tra quelle inserite solo di recente nel piano espropri:
“Mi sono perfino rivolta a un amico deputato tedesco d è rimasto sconvolto da quello che sta accadendo qui – ci dice – mio marito è in Germania a lavorare e dopo anni di enormi sacrifici rischiamo di rimanere in mezzo alla strada”.
E allora mercoledì 23 ottobre di nuovo tutti in piazza per chiedere ancora una volta che venga presa in considerazione la variante plus, un progetto non improvvisato da cittadini, ma esistente, addirittura, dal 1995:
“Già da allora ci si poneva il problema del raddoppio della linea ferroviaria – ci spiega Pierluigi Aceto del Comferr – e venne presentato il progetto che oggi noi proponiamo, poi le leggi sono cambiate, ma si possono comunque valutare degli accorgimenti per rendere ancora praticabile quella strada”.
Intanto il sindaco De Luca auspica un confronto pubblico tra Comferr, Amministrazione Comunale, RFI e Regione per fare definitiva chiarezza:
“Credo sia il modo migliore per porre fine a questa situazione – dice De Luca – potremmo in quella sede spiegare ai cittadini come stanno realmente le cose e far capire loro che da questa opera ci guadagnano tutti, Manoppello Scalo, i cittadini di Manoppello Scalo e tutti gli abruzzesi”.
“Saremo disposti a un confronto – replica Katia Colalongo del Comferr – solo se si prenda seriamente in considerazione la variante, cosa che non è stata fatta, al di là di un semplice chiacchiericcio tra tecnici sull’impossibilità di valutarla. La politica ci deve ascoltare e non trattarci come delinquenti!”.
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