Ha detto di aver sferrato un solo pugno e di aver agito per legittima difesa Sandro Mangifesta, 43 anni di Ortona, consulente finanziario con un passato da pugile, finito agli arresti domiciliari lo scorso 9 novembre, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Chieti Luca De Ninis su richiesta del sostituto procuratore Giancarlo Ciani.
Mangifesta è accusato di lesioni personali gravissime nei confronti di Antonio Cicalini, ristoratore 64 enne di Francavilla al Mare che è ancora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Popoli. Mangifesta, assistito dall’avvocato Italo Colaneri, oggi è stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia: il suo legale ha chiesto la revoca della misura cautelare ed ha depositato atti di indagini difensive che in questa fase sono coperti dal segreto istruttorio. La lite poi degenerata fra Mangifesta e Cicalini risale al 25 ottobre quando erano entrambi fermi ad un semaforo a Francavilla al Mare, a bordo delle rispettive auto: Cicalini è sceso dalla sua per rimproverare a Mangitesta di aver effettuato un sorpasso pericoloso e la discussione è presto degenerata con Mangifesta che ha ribadito oggi dinanzi al gip De Ninis la versione portata avanti fin dal primo momento: ovvero di aver colpito una sola volta il ristoratore nel momento in cui questi lo stava per colpire, usando un braccio per parare il colpo e l’altro per sferrare il pugno. Mangifesta ha anche ribadito di dispiaciuto per quanto è accaduto. Ora si attende il parere del pubblico ministero sull’istanza di revoca della misura cautelare.