Circa ventimila persone hanno partecipato a Sulmona per la sacra rappresentazione della ‘Madonna che scappa in piazza’: una corsa pulita e senza ondeggiamenti, il manto nero cede il passo a quello verde lauretano, della speranza e della gioia, il fazzoletto si fa rosa e le colombe, unite al suono dei mortaretti, volano sopra il cielo di Sulmona
La tradizione vuole che dalla caduta del manto nero che copre un luminoso manto verde e dall’esito della corsa, l’incontro tra la Madonna e il Cristo risorto, si traggano gli auspici per il futuro.
La corsa quest’anno è stata affidata nelle mani e nelle gambe di Fabrizio Litigante, Fabrizio Centracchio, Davide e Valerio Cirstensiense, e alla guida da Andrea Rapone. Uno, due; uno, due, uno, due: ben cadenzato il passo della Vergine che, invitata da San Giovanni e San Pietro, è uscita dalla chiesa di San Filippo per andare incontro al Figlio. Fino all’altezza del Fontanone, dove la guida ha ripetuto lo storico comando: “pronti, a puz, via!”. L’Alleluja di Handel fa da sottofondo agli auguri pasquali tra sorrisi e anche lacrime di emozione.
“Non ricordo una Pasqua così gremita di persone da tanti anni”, sono state le parole del primo cittadino, Gianfranco Di Piero “è un messaggio benaugurante. Tra l’altro è stata una corsa bellissima e cogliamo anche questo come un segno di speranza, per questa città e per l’intero territorio.” Da documenti di archivio della Confraternita, si può
affermare con certezza che la rappresentazione sia anteriore al 1860, ma, tenendo conto del terremoto che sconvolse la città nel 1706 e distrusse edifici e monumenti, è probabile che il rito possa essere anche antecedente.