Malattie infettive, Grimaldi: “Massima attenzione all’aviaria”

Il primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, nel fare il punto sui tanti virus che allarmano i cittadini, parla dei segnali allarme dovuti all’aviaria

Segnali che al momento arrivano soprattutto dagli Stati Uniti, dove in questi giorni si è registrato il primo decesso correlato al virus H5N1, ossia l’influenza aviaria. Un uomo di 65 ani è morto dopo essere stato contagiato da un animale da cortile, molto probabilmente un volatile.

“L’aviaria ci preoccupa da tempo – ha detto Grimaldi, che è anche capo dipartimento medicina della Asl provinciale – È un virus che finora ha fatto stragi soprattutto negli allevamenti di pollame e volatili. Poi, a un certo punto, ha cominciato a estendersi ad altri animali, come i bovini, quindi c’è stata una prima diffusione all’uomo, anche attraverso il latte e i derivati del latte e da ultimo si sono registrati anche casi di trasmissione diretta da animale a uomo, che ancora non si riescono bene a identificare”.

Ad allarmare è soprattutto il cosiddetto salto di specie, di cui tanto si era parlato anche a proposito del Covid e delle sue origini:

“C’è il rischio di un ulteriore salto di specie e la rapida diffusione del virus tra gli uomini, anche a causa della forte incidenza degli allevamenti intensivi, sta provocando delle conseguenze temibili, con infezioni con un alto tasso di complicazioni. A maggior ragione ora la priorità è uno strettissimo monitoraggio degli allevamenti, per isolare ed eliminare con tempestività ogni focolaio, tenere la situazione sotto controllo andando a vedere se questi virus stanno già sviluppando delle mutazioni”.