L’Abruzzo batte i denti, l’inverno torna al suo posto e temperature gelide si sono registrate ad alta quota, – 14 ai Piani di pezza. Piove ovunque e nevica anche a bassa quota tanto che i Comuni si stanno organizzando con i Coc per evitare disagi
Secondo il tecnico meteorologo Giovanni de Palma sarà possibile un risveglio con neve a Teramo, L’aquila, Avezzano e Sulmona e non si esclude che le abbondanti precipitazioni delle prossime ore possano trasformarsi in neve anche a Pescara e lungo la costa. La neve sta cadendo da stamattina sulla Marsica ed è previsto un rapido peggioramento sul settore orientale.
Le previsioni non lasciano spazio a molti dubbi: è arrivato l’inverno. Dopo le miti temperature del mese di dicembre all’insegna di sole e fresco solo di notte, anche in Abruzzo si sta facendo sentire il freddo pungente della stagione fredda. Oggi e domani le giornate più “impegnative”. Dal tardo pomeriggio e nel corso della serata-nottata il peggioramento si estenderà verso il settore adriatico con rovesci in intensificazione e possibili temporali con graupeln (neve granulare/neve tonda), copiose nevicate sui rilievi appenninici, sulle zone pedemontane e collinari che si affacciano sul versante adriatico, al disopra dei 300-400 metri, in graduale calo nel corso della giornata di sabato intorno ai 100-200 metri nel Teramano e nel Pescarese, 200-300 metri nel Chietino ma attenzione: in caso di forti precipitazioni (altamente probabili) le nevicate potranno manifestarsi anche verso le aree pianeggianti e costiere del Teramano e del Pescarese in particolare, occasionalmente anche nel Chietino, con accumuli rilevanti sulle zone collinari e montuose. Si tratterà, tuttavia, di neve bagnata, pesante, che potrà favorire danni e disagi.
Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quello diffuso ieri.
Il centro funzionale d’Abruzzo ha diramato un’allerta meteo a seguito del bollettino ricevuto dalla protezione civile nazionale che indica a partire dal pomeriggio di oggi 20 e per le successive 24 – 30 ore nevicate anche a quote collinari nelle zone interne e precipitazioni diffuse. Sono previste infatti nevicate sparse e diffuse a partire dal primo pomeriggio con intensificazione in serata, al di sopra dei 400 600 metri su Abruzzo, Molise e Lazio Meridionale in locale abbassamento fino ai 200 300 metri nelle valli interne del Lazio. Gli apporti al suolo saranno abbondanti in Abruzzo e Molise. Previsti anche rovesci di forte intensità e possibili grandinate con raffiche di vento dove non cadrà la neve.
Anche le previsioni riguardanti la giornata di sabato 21 gennaio, lo ricordiamo, indicano l’arrivo del maltempo lungo la costa adriatica e nelle zone collinari dove potranno esserci nevicate anche a quote collinari, attorno ai 300 – 400 metri.
L’arrivo del maltempo con freddo e gelo notturno rischia di bruciare fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti e sul carrello della spesa dopo che il caldo anomalo ha favorito il risveglio vegetativo anticipato di noccioli, pesche, ciliegie, albicocche, agrumi e mandorle. Lo rileva Coldiretti in riferimento all’allerta meteo della protezione civile con l’arrivo del ciclone “che porta grande freddo e maltempo da Nord a Sud fino alla fine del mese”. “Il brusco cambiamento climatico – segnala l’organizzazione agricola – trova le coltivazioni impreparate dopo un mese di dicembre che aveva fatto segnare una temperatura superiore di 2,09 gradi la media storica ma l’anomalia è stata addirittura, secondo elaborazioni su dati aggiornati Isac Cnr- di 2,54 gradi nel centro Italia e di 2,65 gradi nel mezzogiorno. Una situazione – aggiunge Coldiretti – che rischia di aggravare il bilancio dei danni con l’ondata di maltempo che si è abbattuta sul Paese con 29 eventi estremi nell’ultima settimana tra trombe d’aria, grandinate, bufere di vento e bombe d’acqua che hanno provocato frane, smottamenti ed esondazioni con piante sradicate, interi campi coltivati allagati tra frutteti, vigneti ed ortaggi e serre provocando danni stimabili – secondo l’organizzazione agricola – in milioni di euro. L’agricoltura – conclude – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2022 i 6 miliardi di euro”.
Tornando in casa nostra, a Barrea ed Ovindoli una fitta nevicata ha già imbiancato paesi e parchi, ma più in generale la coltre bianca sta facendo la sua comparsa in molti angoli dell’Abruzzo interno. Non resta che seguire l’evoluzione della situazione, come dicono gli esperti, o più semplicemente puntare gli occhi al cielo.