Numerosi i danni alle strade provinciali nel Teramano, invase da detriti e fango. Molte di queste situazioni, secondo la Provincia, dipendono dai fondi agricoli adiacenti che non sono curati”. Impegnati tutti i vigili del fuoco in servizio nelle sedi di Teramo, Nereto e Roseto degli Abruzzi. Richiamato anche personale libero dal servizio.
Nelle ultime ventiquattro ore violenti nubifragi si sono abbattuti in ampie zone della provincia di Teramo, impegnando tutti i vigili del fuoco in servizio nelle sedi di Teramo, Nereto e Roseto degli Abruzzi. Alle attività di intervento hanno partecipato anche due squadre inviate dai Comandi dei vigili del fuoco de L’Aquila e di Chieti ed, inoltre, è stato richiamato anche personale libero dal servizio. Circa 70 gli interventi effettuati per il prosciugamento di scantinati e sottopassi stradali, il recupero di auto in panne e la rimozione di alberi e rami caduti sulle sedi stradali. La zona più colpita è quella dei comuni di Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Tortoreto e di diversi comuni della Val Vibrata. Durante la mattinata una squadra del Comando di Teramo ha effettuato un intervento per la rimozione di un albero caduto sulla SS80, in località Cartecchio di Teramo che ha comportato il blocco momentaneo del transito veicolare. Sul posto sono intervenute anche pattuglie della Polizia di Stato di Teramo e della Polizia Locale di Teramo per regolare il traffico.
La documentazione raccolta in questi giorni sui fondi agricoli sarà inviata alla polizia provinciale per le indagini di rito.
“I danni sono enormi non solo per i costi di ripristino degli assetti stradali ma soprattutto perché non si sta facendo nulla per limitare questo fenomeno – commenta il presidente Diego Di Bonaventura – faremo valere il regolamento di Polizia Rurale approvato dall’ente qualche anno fa, inviato a tutti i Comuni ma al quale non è stato dato seguito. Queste aree vanno
sorvegliate e laddove, come è abbastanza chiaro dalla documentazione fotografica, non vi è il rispetto delle norme i proprietari vanno sanzionati. Bisogna aprire un tavolo con i Comuni e le associazioni di categoria per far comprendere bene l’enormità del danno all’ambiente, i rischi per le persone e i costi sulla comunità di una gestione tanto dissennata dei fondi agricoli. Come va risolta una volta per tutte la questione della manutenzione dei fossi, altro gravissimo problema rimasto nel guado, è il caso di dirlo. Alle Province hanno tolto il
servizio, i Comuni, direi giustamente non vogliono prenderli in carico senza personale e risorse, la Regione deve prendere una decisione visto che con l’Upa abbiamo aperto un tavolo specifico sulla questione”.