“La decementificazione dei fiumi è la prima fase del processo di restauro del paesaggio fluviale. Eliminare totalmente gli interventi di canalizzazione, regimazione e cementificazione che devastano l’ecosistema fluviale. Proprio nel 2017 a Scontrone, in provincia dell’ Aquila, si è proceduto alla decementificazione di un grande tratto del fiume Sangro”.
“Quest’operazione è stata fatta grazie alla lungimiranza e professionalità del Sindaco di Scontrone Ileana Schipani. Il cemento, che aveva soffocato il fiume Sangro, è stato pian piano eliminato per far respirare l’habitat fluviale. Ma questo è solo il primo stadio di un lungo processo a cui è necessario seguano interventi molto specialistici che devono rispettare il valore paesaggistico del fiume e la ricostruzione graduale delle comunità vegetali e animali”. Lo dice la vicepresidente della Federazione Nazionale Pro Natura, coordinatore dell’Organizzazione Regionale Pro Natura Abruzzo e vicepresidente del Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio, idrobiologa esperta di fiumi, Piera Lisa Di Felice, sottolineando che quanto sta accadendo sul fronte del maltempo che ha fatto tante vittime in pochi giorni “è in realtà frutto di una non corretta gestione del fiume e del suo habitat”. Secondo Di Felice fondamentale rimane la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua come riconosciuto dalla Direttiva Alluvioni (2007/60/CE). “Tale direttiva – conclude Di Felice – chiede di mettere in atto tutte le sinergie possibili tra obiettivi di qualità ecologica dei fiumi e riduzione del rischio idraulico applicando un approccio mirato a dare ‘più spazio ai fiumi’. La Direttiva afferma che i Piani di Gestione del Rischio di alluvioni ‘al fine di conferire maggiore spazio ai fiumi’ dovrebbero comprendere, ovunque possibile ‘il mantenimento e/o il ripristino delle pianure alluvionali’, ovvero interventi di riqualificazione morfologica”.