Manoppello: sulla Linea Pescara-Roma scontro tra sindaco e Comferr

Una variante prima considerata poi bocciata, il pericolo di isolamento per un intero centro urbano e poi il dilemma degli espropri e la necessità di un confronto pubblico per fare chiarezza. I cittadini di Manoppello non si arrendono e proseguono la loro battaglia contro un’opera ritenuta dispendiosa e inutile.

Sul raddoppio della Linea ferroviaria Pescara-Roma c’è ancora tanto da dire e soprattutto tanto da vedere. Da una parte la Regione tira dritto verso l’obiettivo più che legittimo di risolvere un problema secolare, il collegamento tra Tirreno e Adriatico su ferro, quasi 4 ore per raggiungere da Pescara la Capitale, Roma, davvero troppo. Ed eccolo il mega progetto redatto quasi in tempi record dai tecnici di RFI, un tratto rosso che passa in centri urbani prevedendo l’abbattimento di case e stabilimenti da Chieti ad Alanno. L’area più colpita quella di Manoppello Scalo e la conseguente rivolta di numerosi cittadini ai quali verranno espropriati i propri beni immobili. Il Comitato che li rappresenta ha proposto con insistenza un’alternativa meno impattante urbanisticamente, inizialmente presa in considerazione da Regione e Comune, poi l’improvviso dietrofront. I motivi? Ce li spiega il sindaco di Manoppello Giorgio De Luca

“La macchina è già partita, avviate le prime trattative per gli espropri e, che io sappia, avviati anche i picchettamenti – chiarisce il sindaco di Manoppello Giorgio De Luca – devo dire che fino a maggio dello scorso anno io ero uno dei principali sostenitori della famosa variante dei cittadini, quella per intenderci, che avrebbe dovuto deviare il tracciato nella zona dell’interporto, così da non incidere sul centro urbano, ma un decreto del 2018 sul divieto a costruire in aree a rischio esondazione, vanifica questo progetto che pure pareva interessante. Purtroppo non ci sono alternative. Tra l’altro parliamo di una legge che considera aree a rischio li dove possono accadere alluvioni anche con una cadenza di  200 anni, in Emilia Romagna sono bastati 14 mesi, quindi su questi temi il legislatore è giustamente categorico”

Una versione che non convince il Comitato che pure, nei mesi scorsi, ha avuto, a più riprese, un vivace confronto anche con il Presidente Marsilio e che ad oggi insiste nel ritenere che la variante può essere presa ancora in considerazione:

“Se parliamo di aree a rischio esondazione allora devono spiegarci l’esistenza lì dell’interporto, di diversi insediamenti industriali e commerciali – replica Francesco Papa del Comferr – allora viene da pensare che siano tutti abusivi. Il punto non è questo, si sarebbero potuti prendere in considerazione numerose soluzioni e invece ci è stato semplicemente detto, a cose fatte, che la variante non è realizzabile, senza farci vedere uno straccio di carta, addirittura il Presidente Marsilio, in un duro confronto tempo fa, mi ha detto vattele a cercare tu a Roma, è così che un Presidente di Regione tratta i suoi cittadini? Il problema è che non stiamo parlando di una mega opera di raddoppio della Linea Ferroviaria Pescara-Roma che risolverà per sempre la questione della percorrenza, ma di un tratto di appena 13 chilometri sui quali lo Stato e quindi noi cittadini, sta tirando fuori centinaia di milioni.”

E intanto un intero quartiere si prepara a essere totalmente smembrato con decine di edifici che saranno abbattuti e il rischio di totale isolamento per tutta Manoppello Scalo:

“Avverrà l’esatto contrario – spiega ancora il sindaco De Luca – grazie a una serie di migliorie che come Amministrazione Comunale abbiamo preteso, oltre a scomparire l’odioso passaggio a livello di Via Verdi, saranno realizzate rotatorie e sottopassi che andranno a unire piuttosto che isolare, e i collegamenti con la città di Pescara, ad esempio, saranno ancora più veloci grazie a un sistema di metropolitana leggera che parte da Scafa e che darà grandi benefici anche alla viabilità”.

“Evidentemente il nostro sindaco non conosce bene il progetto che noi, al contrario, abbiamo studiato a fondo – risponde la presidente del Comferr Katia Colalongo – prima si parlava di alta velocità, ora semplicemente di velocizzazione e il sindaco ci viene a parlare di metropolitana leggera. Non ci sarà nulla di tutto questo. Il sindaco, invece, deve spiegarci per quale motivo, come San Paolo, si è lasciato folgorare sulla via di Damasco, dopo un viaggio a Roma pregiudicando, con i suoi atti amministrativi, tutto il nostro lavoro a tutela dei cittadini di Manoppello, quella tutela che avrebbe dovuto garantire lui in qualità di primo cittadino.”

E la storia non finisce qui, c’è ancora molto da dire, a giorni una nuova puntata della telenovela.