Sono stati 100 mila gli studenti in oltre 40 piazze in tutta Italia a mobilitarsi secondo la Rete degli Studenti Medi. In Abruzzo corteo a Pescara: ” Il Ministro Bianchi ci convochi per ascoltarci e definire insieme delle modalità di Maturità più adatte al momento”
“Chiediamo che la struttura dell’esame di maturità possa tornare a quella adottata in questi ultimi due anni di emergenza sanitaria per venire incontro alla situazione reale che è totalmente diversa dalla cosiddetta ‘normalità’ “. L’appello arriva dai rappresentanti degli studenti dell’istituto ‘Luigi di Savoia’ di Chieti, Giulio Ingannato e Luca Di Profio, dell’Istituto “Umberto Pomilio” di Chieti, Alyssa Passadore, e dai presidente delle consulte provinciali di Chieti, L’Aquila e Pescara, rispettivamente Riccardo Bascelli, Benedetta Mastrovecchio e Simone Verna, che si sono fatti portavoce del pensiero della maggioranza degli studenti abruzzesi.
“Teniamo a dire – spiegano in una lunga nota – che quest’esame rappresenta solo una forma di autorità e caparbietà, un dispetto a molti ragazzi volenterosi di apprendere, di apprendere in sicurezza e in maniera rigorosa. Purtroppo come ben sappiamo tutto questo è venuto meno a causa della pandemia e noi ragazzi che quest’anno ci troviamo a sostenere l’esame di Stato siamo coloro che ne hanno risentito più di tutti, visto e considerato che la situazione va avanti da ben due anni ormai. Il problema principale però è che dal Ministero si dice che va tutto bene – proseguono nella nota – si finge che si stia
tornando alla normalità e che quest’esame ne sarà la conferma, ma siamo sicuri che ciò non viene detto solo per orgoglio? La realtà è che nulla è normale, dopo tutto questo tempo, dopo due anni di incertezze e promesse mai mantenute. La normalità non è questa situazione precaria, dove classi finiscono in DAD o in quarantena ogni giorno, perché studenti risultano positivi, la normalità non è fare ore di supplenza ogni due per tre perché manca il personale, visto che anche i professori si ammalano”.“A nostro parere quest’esame così impostato, non va altro che a incrinare la posizione di ciascuno di noi, prendendo in esame la seconda prova scritta, essa porterà a gravi disparità, considerando che ciascuna commissione assegnerà prove diverse e rispettivamente valutazioni differenti”.