Megalò 2 a Chieti: Il gruppo consiliare in Regione di Forza Italia ed il consigliere comunale di SI Raimondi dicono No al progetto.
Forza Italia e Sinistra Italiana dicono no alla realizzazione del centro commerciale Megalò 2 che dovrebbe sorgere a Chieti Scalo. Per i consiglieri regionali Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri (Fi) bisogna ”bloccare immediatamente – scrivono in una nota congiunta – l’atto di arroganza avanzato dalla società preponente che comunica, attraverso una missiva indirizza al Genio Civile, l’inizio dei lavori del Centro commerciale2. Adesso – aggiungono – ci attendiamo una forte e precisa presa di posizione di diniego da parte della Regione Abruzzo”. Poi ricordano che il gruppo di Forza Italia aveva già presentato, unitamente ad altri movimenti politici e associazioni ambientaliste, circostanziate e precise osservazioni al progetto, tutte vagliate e accolte dal Comitato Via in sede di discussione. ”Quindi per il lavoro già fatto in sede di Via con le nostre osservazioni non accettiamo queste improvvise accelerazioni in avanti e ribadiamo fermamente il nostro no alla realizzazione del centro Megalò 2, sul quale – sottolineano Febbo e Sospiri – pesa come un macigno anche il parere negativo espresso dal Segretario dell’Autorità di Bacino in quanto in netto contrasto con la normativa del Piano stralcio di difesa ambientale. Come emerso dal pronunciamento del Comitato di Valutazione Ambientale a marzo scorso il progetto è stato bocciato poiché necessita ancora di molti approfondimenti, sia sotto il profilo normativo che amministrativo, e contro il quale siamo pronti a dare battaglia”. ”La prova di forza della società di Bergamo Sile è inaccettabile e rappresenta un vero e proprio schiaffo ad una intera comunità che non ne può più di cemento e giganteschi centri commerciali”, sostengono il consigliere regionale di Si Leandro Bracco, il consigliere comunale di Chieti Enrico Raimondi e la segretaria del circolo di Chieti Paola De Vitis. “Sinistra Italiana dal livello regionale a quello comunale intende ribadire con forza la contrarietà a questo eco-mostro che – aggiungono – oltre a mettere in serio rischio il tessuto ambientale genererà ulteriori strappi in quello economico e sociale poiché alle ventilate promesse di assunzioni si accompagnerà la certezza di chiusura per tanti piccoli negozi e per tutta la rete del commercio al dettaglio, già fortemente colpiti dal calo dei consumi e dalle scelte sbagliate di amministrazioni e governo”.