WWF Chieti-Pescara, Confcommercio, Confesercenti e CNA tornano all’attacco: “Le costruzioni in zona Megalò realizzate senza titolo vanno smantellate”. La richiesta inviata già da tempo alla Regione e ai Comuni di Chieti e Cepagatti.
Con un comunicato congiunto viene riepilogata la situazione e spiegate le richieste già indirizzate a Regione e due Comuni interessati. “Il 13 maggio del 2018, quando la Conferenza di Servizi indetta dal Comune di Cepagatti, cui partecipava anche l’amministrazione municipale di Chieti, ha deliberato la voltura dei titoli abilitativi rilasciati nel 2013 a SIRECC S.r.l. in favore di SILE Costruzioni S.r.l., consentendo nei fatti l’edificazione parziale dei manufatti tuttora presenti nell’area Megalò, era ben chiaro ai partecipanti a quella Conferenza che i permessi ambientali non erano più validi, come più volte ribadito dalla Regione, che infatti ha presentato ricorso al TAR per l’annullamento di quanto deciso in quella sede.
Successivamente le determinazioni di detta Conferenza di Servizi sono state annullate dal TAR di Pescara (sentenza n. 69 del 7.3.2019), annullamento confermato in forma definitiva dal Consiglio di Stato (sentenza n. 6044 del 12.10.2020). Il Comune di Cepagatti ha di conseguenza indetto una ulteriore Conferenza di Servizi che, prendendo atto questa volta della documentazione ufficiale, non ha concesso la voltura dei titoli abilitativi. Per inciso SILE Costruzioni s.r.l. ha presentato anche contro questa decisione un ricorso respinto dal TAR sezione di Pescara con sentenza 122/2021”.
“Alla luce di questo stato dei fatti (e di altri particolari) il 10 aprile scorso WWF Chieti-Pescara, Confcommercio Chieti, Confesercenti Chieti e CNA Chieti, attraverso l’avv. Francesco Paolo Febbo, hanno scritto alla Regione e ai due Comuni interessati – Cepagatti e Chieti – perché dispongano lo smantellamento di quanto costruito senza permessi giuridicamente validi e peraltro a dispetto della chiarissima presa di posizione della Regione”.
Le associazioni hanno anche dato mandato all’avv. Febbo di rappresentarle nella segnalazione di eventuali irregolarità nella proceduta seguita che ha comunque, autorizzando illegittimamente la voltura, determinato un danno cui ora bisognerà porre rimedio ordinando lo smantellamento.