Arta Abruzzo, rientra l’allarme Ostreopsis in due tratti della costa vastese ma scatta l’allerta in zona “Contrada Torricella”
La microalga tropicale, potenzialmente tossica, rispunta a Vasto nel mare antistante la spiaggia di contrada Torricella. Il sindaco di Vasto emette quindi un ulteriore divieto di balneazione e di frequentazione della spiaggia, mentre revoca quello relativo alle spiagge di Punta Vignola e Fosso Lebba.
Il sindaco di Vasto Francesco Menna firma un’ordinanza per il divieto temporaneo di balneazione e di frequentazione della spiaggia in zona contrada Torricella a seguito di campionamento del 16 agosto. Sul punto di prelievo i risultati analitici delle analisi effettuate hanno evidenziato valori “non conformi” per la presenza di microalga bentonica “Ostreopsis Ovata”. Sono stati invece revocati i divieti nelle aree “200 metri sud Punta Vignola” e “800 metri sud Fosso Lebba” dove lo scorso 10 agosto con due ordinanze sindacali era vietata la balneazione. In queste due aree l’Arta (Agenzia regionale di tutela ambientale) ha reso noto che l’esito delle analisi ha dato risultati microbiologici conformi.
Nello specifico, in zona “Fosso Lebba”, la conta delle cellule per litro d’acqua è scesa a 5600 (dalle iniziali 26000), e in località Vignola le concentrazioni riscontrate sono diminuite a 7300 cellule per litro (dalle iniziali 34000). Permane lo stato di allerta, anche se le fioriture vengono stimate in fase regressiva, nelle acque antistanti il terzo punto di campionamento, in zona “contrada Torricella” dove le cellule per litro di ostreopsis sono 26.600, di poco al di sotto della soglia di emergenza fissata a quota 30 mila.
“Dagli ultimi valori rilevati – dice il direttore generale di Arta Abruzzo, Maurizio Dionisio – il fenomeno appare in fase di regressione ma l’attenzione dell’Agenzia resta alta e nei prossimi giorni i controlli microbiologici saranno costanti e sempre più capillari”. La rete di monitoraggio è costituita da 20 punti di prelievo, scelti tra i 113 impiegati per i controlli microbiologici delle acque di balneazione, in zone che presentano caratteristiche il più possibile favorevoli per la fioritura della microalga. Si tratta di aree in cui i fondali sono tipicamente a carattere roccioso o ciottoloso o che presentano scogliere naturali o frangiflutti artificiali.