L’approvazione in Consiglio regionale del milleproroghe suscita il malumore delle opposizioni che parlano di ennesima legge Omnibus. D’Amico: «Si modificano leggi organiche, svilendo il consiglio», ma la maggioranza tira dritto
Il milleproroghe, approvato ieri sera, martedì 4 febbraio 2025, dal Consiglio regionale prorogherà di fatto i termini previsti da alcune disposizioni legislative oltre a dettare alcune norme. Le opposizioni attaccano la maggioranza, parlando di Milleomnibus.
Le materie toccate dal decreto sono varie e numerose e vanno dalla gestione dei rifiuti al piano demaniale marittimo, dal personale dell’agenzia regionale di protezione civile agli agriturismi, passando per gli interventi socioassistenziali a sostegno delle decisioni procreative, delle gravidanze e delle maternità.
Duro il commento del capogruppo di Patto per l’Abruzzo, Luciano D’Amico: «L’ennesima accozzaglia di varie disposizioni. Un testo che non interviene nelle proroghe, come prevede la norma se non marginalmente, ma modifica alcune leggi della Regione su temi importanti che meriterebbero un accurato approfondimento e che non presentano alcun carattere di urgenza».
D’Amico esprime contrarietà anche verso il metodo di lavoro che non tutela i territori né i cittadini e le cittadine.
«Le nostre iniziative, non ritenute elaborate e discusse adeguatamente, non sono state accolte neanche quando con ragionevolezza contenevano interventi a tutela degli abruzzesi», ha aggiunto D’Amico.
Le opposizioni auspicano che si restituisca la piena dignità al Consiglio, che dovrebbe essere un organo di programmazione, lungi dall’essere svilito a organo di mera gestione.
La maggioranza intanto tira dritto per la sua strada.
«Ci sono norme importanti su esigenze importanti che sono state ravvisate negli uffici dalla regione e negli uffici degli assessorati che in quel modo hanno potuto dare risposte immediate alla Regione Abruzzo», ha spiegato il capogruppo di Fratelli d’Italia, Massimo Verrecchia.
Sull’approvazione del Milleproroghe, si registra anche la ferma presa di posizione della Confesercenti che riportiamo integralmente.
«Mai nessun agriturismo, con i soli prodotti stagionali, avrà la possibilità di garantire una capacità ricettiva pari a 100 persone al giorno, rispetto alle 10 persone consentite fino a ieri. La norma introdotta in Consiglio Regionale dal Milleproroghe, figlia di una totale assenza di confronto istituzionale con le associazioni di categoria, rischia di creare sacche di concorrenza sleale nei confronti delle strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere: chiediamo l’immediata convocazione di un tavolo istituzionale con i capigruppo del Consiglio regionale». Lo affermano il presidente di Confesercenti Daniele Erasmi e quello di Assoturismo-Confesercenti Gianluca Grimi. «La tradizione del Milleproroghe nel Consiglio regionale abruzzese sembra una prassi a prescindere dalla maggioranza di turno, e non ci ha mai convinto perché produce spesso norme prive di qualunque istruttoria istituzionale, di partecipazione dei rappresentanti economici e sociali. Oltre agli agriturismi – rilevano Erasmi e Grimi – ci sono stravolgimenti anche per i mercati rionali, dove la deregulation rischia ora di mettere i commercianti e i produttori agricoli gli uni contro gli altri. Sono situazioni disdicevoli che vanno subito superate prima che creino danni: su questo fronte riteniamo indispensabile un intervento urgente dell’assessore Tiziana Magnacca».
IL SERVIZIO DEL TG8