Montagna, dopo la tragedia del Cefalone ancora appelli alla sicurezza

Anche d’estate va tenuto alto il livello della sicurezza durante le escursioni in montagna. Parla l’esperto, dopo l’incidente mortale a Pizzo Cefalone

Ennesima tragedia ieri pomeridiano sul Gran Sasso a Pizzo Cefalone. Non ce l’ha fatta Fabrizio Scocchia (nella foto), commercialista di 56 anni di Pescara che era in escursione con due amici. E’ precipitato per 300 metri mentre percorreva un sentiero che a detta di tutti conosceva bene. pur non essendo un alpinista esperto.

La procura ha aperto un fascicolo anche se la dinamica, secondo il presidente del CNSAS Daniele Perilli, fa pensare ad un malore. Il sentiero, ha fatto presente Perilli e’ frequentato anche da persone non esperte perché non molto impegnativo a parte quel sentiero ripido dov’è avvenuta la tragedia. Perilli ha colto l’occasione per insistere ancora una volta in generale  sulla sicurezza. “Bisogna andare in montagna considerando sempre tutto prima, e non sul posto”.

A gennaio nello stesso punto era morto Marco Pecoraio, un alpinista di Roma che era scivolato su una lastra di ghiaccio precipitando mentre da pizzo Cefalone tornava a Campo Imperatore.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.