Un’autovettura, probabilmente un’Audi rubata poche ore prima del colpo, e le immagini delle videocamere di sorveglianza distribuite sull’intero perimetro della villa di Saturnino De Cecco. Le indagini dei cc di Montesilvano partono da questi pochi indizi per rintracciare la banda di rapinatori che la sera del 23 ha terrorizzato l’imprenditore pescarese e ha messo a segno un colpo da svariate migliaia di euro
Proseguono le indagini dei Carabinieri sulla rapina in villa ai danni di Saturnino De Cecco e della sua famiglia, avvenuta lunedì sera, in un’abitazione della zona collinare di Montesilvano. Dopo aver raccolto le testimonianze delle vittime, gli investigatori stanno visionando le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza presenti nella villa e nella zona, con l’obiettivo di individuare dettagli utili alle indagini. Tutto porta a pensare ad un colpo ben pianificato, con gli spostamenti e le abitudini della famiglia studiati da tempo. In azione quattro persone, tra cui una donna, mentre una quinta, probabilmente, attendeva all’esterno. I malviventi hanno agito poco dopo le 21, raggiungendo alle spalle la moglie e la figlia di De Cecco che stavano rientrando in casa, quando l’imprenditore era già nell’abitazione. I rapinatori, armati di coltello e con il volto travisato, si sono poi divisi: una parte
ha bloccato le due donne in cucina, mentre gli altri hanno costretto De Cecco, sotto la minaccia delle armi, a consegnare i preziosi custoditi in casa. L’imprenditore è stato più volte colpito al volto, fortunatamente senza gravi conseguenze. Presi gioielli e orologi di pregio – il bottino ammonterebbe a centinaia di migliaia di euro – i malviventi si sono dati alla fuga su un’automobile di grossa cilindrata, probabilmente rubata
poco prima. Delle indagini si stanno occupando i Carabinieri del Norm della Compagnia di Montesilvano e quelli del Nucleo Investigativo di Pescara.
Dalle prime testimonianze sembra che i rapinatori fossero stranieri. Sulla rapina indagano i Carabinieri di Montesilvano. Saturnino De Cecco si è dimesso dall’azienda di famiglia all’inizio del 2020 pur rimanendo tra gli azionisti di riferimento della De Cecco, terza azienda al mondo produttrice di pasta con un fatturato 2021 di oltre 500 mln di euro, due stabilimenti in Abruzzo (Ortona e Fara San Martino) e sei sedi commerciali nel mondo. In passato era stato anche AD con gli altri cugini della famiglia. Attualmente a lui fa capo la OverFly, una azienda di elicotteri executive attiva da oltre dieci anni, e lui stesso pilota i mezzi: la OverFly, che ha sette elicotteri, gestisce viaggi e trasferimenti con sede a Pescara.
“Un momento traumatico. Quando ti entrano in casa e ti sequestrano la famiglia è grave. Bisogna mantenere la calma, seguire le indicazioni ed essere il più accondiscendente possibile. Che è quello che poi ho fatto. Sono stato molto calmo e per fortuna è andata bene”. Così Saturnino De Cecco, uscendo dal Comando dei Carabinieri di Montesilvano insieme alla moglie Sheila D’Isidori, ha raccontato ai cronisti i drammatici istanti della rapina in villa di “quasi 40 minuti” di cui è stato vittima ieri sera, insieme alla sua famiglia. “Abbiamo avuto la fortuna che quando la situazione stava precipitando è scattato l’allarme – dice la donna – Si sono spaventati e sono scappati. Ma non era quella l’intenzione. Sarebbero rimasti ancora. Avevano già preso tutto, ma volevano e chiedevano altro”.
“Pensavano di trovare di più – riprende l’imprenditore – ma io gli avevo dato qualsiasi cosa. Si cerca di salvaguardare la famiglia. Il mio obiettivo più importante era quello. Siamo stati fortunati, perché era partita molto male. Erano armati di coltello. Minacciavano di avere delle pistole, ma non le abbiamo viste. Quando qualcosa non gli piaceva mi colpivano”, racconta ancora De Cecco, che riferisce di essere stato colpito al volto, precisando di non aver capito se con degli oggetti o a mani nude”.