Stamani i militari della Compagnia Carabinieri di Montesilvano, a seguito di una prolungata attività di indagine, hanno arrestato 5 persone responsabili di truffe on-line.
I provvedimenti scaturiscono da specifica attività investigativa, svolta dai militari e coordinata dalla Procura della Repubblica di Pescara, che ha accertato l’esistenza di un’associazione per delinquere avente base a Montesilvano, finalizzata al compimento di truffe su siti di compravendita di beni online. Due, i momenti fondamentali delle azioni delittuose. Nella prima fase venivano approntate le inserzioni di merce (automobili, stufe a pellet, motori marini ecc.) da vendere sulle varie piattaforme on-line, beni di fatto non posseduti ma di cui i rei attestavano il possesso esibendo documentazione reperita sul web, oppure si fingevano possibili locatori di abitazioni estive.
Nella seconda, concluso l’accordo, i truffatori iniziavano ad incalzare le vittime proponendo pagamenti tramite ricarica di carte Postepay da effettuare presso sportelli delle Poste al fine di concludere la trattativa. Il resto è facilmente intuibile poiché il truffatore, dopo aver ricevuto il pagamento, faceva perdere completamente le sue tracce ovviamente non inviando la merce ordinata. Ricevuto il denaro, i membri dell’organizzazione, effettuavano prelievi presso sportelli ATM, ovvero facevano confluire il denaro oggetto della truffa su diverse carte prepagate d’appoggio, con il fine di “ripulire” i proventi delle truffe.
Ovviamente, le rimostranze delle vittime nei confronti dei truffatori non avevano alcun seguito dal momento in cui, tutta l’attività di vendita sul web (registrazione sui siti), di intestazione delle Postepay su cui venivano effettuati pagamenti e di intestazione delle varie utenze telefoniche utilizzate, era effettuata a nome di persone inesistenti o di soggetti ignari di cui venivano utilizzate le foto ed i dati identificativi. L’attività di indagine ha quindi evidenziato un vero e proprio sodalizio criminale finalizzato ad una serie indeterminata di delitti (ne sono stati accertati almeno 120 in tutta Italia) per un volume di affari di diverse decine di migliaia di euro.
Per questi motivi, nella mattinata odierna, L.F. cl.1980, C.N. cl.1972 e C.S. cl.1991, sono stati tradotti in carcere, nei confronti di C.C. cl.1974 è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di dimora, mentre nei confronti di M.F. cl.1985 sono state applicate le misure cautelari dell’obbligo di dimora e dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.