Un operaio di 49 anni, residente a San Benedetto del Tronto, è morto mentre lavorava alla Metallurgica Abruzzese, azienda che produce reti metalliche a Marina di Mosciano Sant’Angelo. L’uomo è rimasto schiacciato da un macchinario
Secondo una prima ricostruzione, la macchina alla quale l’operaio era impegnato si era bloccata. L’uomo avrebbe cercato di rimetterla in movimento, ma a quel punto è rimasto schiacciato. Sul posto è arrivato il 118, ma l’uomo era già morto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Mosciano e il servizio sicurezza sul lavoro della Asl di Teramo.
La vittima si chiama Tonino Fanesi. Lascia la moglie e tre figli. Nato a San Benedetto del Tronto, abitava a Giulianova alta. Tutti lo ricordano come un grande lavoratore, un padre e un marito esemplare, un uomo buono, un lavoratore serio, scrupoloso. “Ci stringiamo alla sua famiglia”, ha detto il sindaco di Giulianova Jwan Costantini porgendo le condoglianze dell’amministrazione comunale. “Continua la strage delle morti bianche – ha continuato, “un fenomeno drammatico che non capita solo altrove ma che, come in questo caso, tocca anche la nostra comunità. Gli incidenti sul lavoro sono una ferita non rimarginabile. Portare oggi consolazione alla famiglia di Tonino Fanesi, nostro concittadino, non è facile. La abbracciamo, le siamo vicini, ne condividiamo il dolore. Vogliamo sperare che la morte ingiusta del loro caro possa essere di monito, favorisca la cultura della prevenzione e promuova l’impegno per la tutela dei lavoratori”.
LA NOTA DELLA CISL ABRUZZO MOLISE
“E’ inaccettabile perdere la vita sul lavoro per la mancata applicazione delle misure di sicurezza e dei contratti. La sicurezza non è un costo”, il commento di Giovanni Notaro, segretario generale della Cisl AbruzzoMolise. “Gli incidenti e le morti sul lavoro restano l’emergenza più grande e sono uno sfregio ai valori fondamentali. Sindacati e imprese devono essere parte attiva di una strategia di contrasto fatta di controlli, investimenti e formazione.
Per fermare questa lunga scia di sangue bisogna rafforzare le misure di contrasto, servono misure repressive, più controlli, più ispettori e medici del lavoro. È evidente che c’è un problema di controlli e di ispezioni che non sono oggi sufficienti a garantire la salute e sicurezza dei lavoratori. È necessario investire sulla formazione, a cominciare dalle scuole, per far crescere la cultura della prevenzione e sicurezza che è anche cultura della legalità. Bisogna diffondere, attraverso una grande alleanza tra istituzioni, parti sociali, scuola, bilateralità ed anche i mezzi di informazione una vera educazione civica alla sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’Agenda Cisl, un programma di 12 proposte per il nuovo Governo presentata dal segretario generale Luigi Sbarra questa mattina, pone l’accento sulle emergenze della sicurezza sul lavoro e rilancia il valore del lavoro di qualità che vuol dire lavoro sicuro, con un piano nazionale contro le morti e gli infortuni, perché mentre la politica si accapiglia vediamo come quotidianamente nelle fabbriche, sui campi e nei cantieri continuano a morire più di tre persone al giorno”.