Arriverà da Castelli, il comune in provincia di Teramo patria della ceramica fin dal XVI secolo, il Presepe monumentale che verrà allestito in Vaticano, in Piazza San Pietro, per il Natale 2020.
Il Presepe monumentale di Castelli ha la caratteristica di essere formato da statue di ceramica a grandezza maggiore del naturale. Rappresenta non solo un simbolo culturale per l’intero Abruzzo, ma è considerato anche un oggetto di arte contemporanea che affonda le sue radici nella tradizionale lavorazione della ceramica castellana. Si tratta di un’opera realizzata dagli alunni e dai docenti dell’Istituto d’arte Grue, attuale liceo artistico statale per il design, che nel decennio 1965-1975, dedicò l’attività didattica al tema natalizio.
In Piazza San Pietro verranno esposti solo alcuni pezzi della fragile collezione composta da 54 statue. Verranno collocati lateralmente a una pedana luminosa di circa 125 metri quadrati che circonda, in leggera pendenza, parte dell’obelisco. Le sculture rappresentano i Magi; al centro, sul punto più alto della pedana, è collocato il gruppo della Natività con l’Angelo con le ali aperte. La sua collocazione sopra la Sacra Famiglia vuole simboleggiare la sua protezione sul Salvatore, Maria e Giuseppe. Il primo gruppo di statue, costituito dalla Sacra Famiglia venne realizzato insieme con lo zampognaro, la pastorella con brocca, il suonatore con flauto di Pan, la bimba con bambola. Ispiratori del progetto furono Serafino Mattucci, allora direttore e animatore dell’Istituto, i professori Gianfranco Trucchia e Roberto Bentini. Con grande entusiasmo parteciparono all’iniziativa gli alunni e tutto il personale tecnico del liceo.
Nel Presepe abruzzese si trovano forti richiami alla storia dell’arte antica, dall’arte greca a quella sumerica, passando per la scultura egizia. Inoltre, negli oggetti che arricchiscono il presepe e nella pentacromia castellana con cui sono state decorate le opere, si ritrova la memoria dell’arte della ceramica locale. Le statue sono state realizzate con moduli ad anelli che, sovrapposti, formano busti cilindrici. In alcune figure, soprattutto nell’uso del colore, si ritrova la sperimentazione e il rinnovamento dell’arte ceramica sviluppati in quegli anni nel liceo Grue. La prima esposizione pubblica del Presepe avvenne a Castelli, sul sagrato della chiesa madre nel dicembre 1965, poi, nel Natale 1970 fu la volta ai mercati di Traiano a Roma e, qualche anno dopo, a Gerusalemme, a Betlemme e Tel Aviv.
Invece l’abete rosso scelto per Piazza San Pietro è cresciuto nei pressi di Kocevska Reka, a 6 chilometri in linea d’aria dall’imponente foresta vergine Krokar, in Slovenia, che rappresenta una di quelle primordiali ancora intatte. Questa foresta vergine è una delle due riserve forestali slovene, l’altra è quella di Sneznik-Zdrocle (nella regione Notranjska), inserite tra i 63 siti delle antiche faggete primordiali nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco. L’albero e il Presepe rimarranno esposti fino alla conclusione del Tempo di Natale, che coincide con la festa del Battesimo del Signore, domenica 10 gennaio 2021.
È un maestoso abete rosso o peccio (Picea abies) dell’altezza di 28 metri e del diametro di 70 centimetri a terra.
“Quest’anno ancor di più del solito, l’allestimento del tradizionale spazio dedicato al Natale in Piazza San Pietro vuole essere un segno di speranza e di fiducia per il mondo intero. Vuole esprimere la certezza che Gesù viene in mezzo al suo popolo per salvarlo e consolarlo – sottolinea in una nota il Governatorato vaticano -. Un messaggio importate in questo tempo difficile a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19”.
La tradizionale inaugurazione del Presepe e l’illuminazione dell’albero di Natale si terranno, pur con le limitazioni imposte dalla pandemia, in Piazza San Pietro venerdì 11 dicembre, alle 16.30. La cerimonia sarà presieduta dal cardinale Giuseppe Bertello, e dal vescovo Fernando Vérgez Alzaga, rispettivamente presidente e segretario generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Lo stesso giorno, nella mattinata, le delegazioni di Castelli e di Kočevje saranno ricevute in udienza da papa Francesco per la presentazione ufficiale dei doni.