Un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza smarrita e confusa su quelle che possono essere le ripercussioni della Nuova Pescara. Oggi da Spoltore un nuovo disperato tentativo di fare un passo indietro rispetto a un processo, però, sempre più inevitabile.
Il treno è ormai partito e poco conta se la destinazione pare essere diversa da quella annunciata in partenza. Ma a Spoltore, così come a Montesilvano, non demordono e chiedono legittimamente chiarezza rispetto a un’idea di fusione che mostra ancora troppe crepe. Certamente, l’ipotesi di scaricare sul territorio spoltorese opere come il carcere, il canile o una discarica e poi piazzare il palazzo della Regione al centro dell’area di risulta, non sembra essere il messaggio più tranquillizzante che ci sia e questo i cittadini di Spoltore lo hanno chiaramente manifestato, oggi pomeriggio, in consiglio comunale, dicendosi al quanto preoccupati riguardo a un progetto che avrebbe dovuto abbattere i costi della politica e che invece rischia di costare cento volte di più per le mille consulenze di ingegneria amministrativa. Ma, in momenti di confronto come questo, c’è anche il rischio che, invece di chiarire le idee s’indirizzi la popolazione verso una rivolta contro la fusione.
“Gli aspetti positivi sono quelli di un’unione dei servizi – spiega il Presidente del Consiglio Comunale Lucio Matricciani – un concetto di area metropolitana che davvero possa salvaguardare una nostra identità che, al contrario, con la fusione verrebbe cancellata.”
Dunque anche a Spoltore pronti a un contro referendum come hanno proposto a Montesilvano?
“In realtà l’idea del contro referendum è del sottoscritto – precisa Matricciani – poi Montesilvano ha colto la palla al balzo e l’ha proposto per prima, ma se servisse anche noi siamo pronti a consultare la popolazione su questo tema e vi assicuro, dalle segnalazioni che mi giungono tutti i giorni, che il risultato sarebbe ampiamente verso il no.”
Chiede garanzie il sindaco di Spoltore Chiara Trulli che ha inviato una lettera sia a Marsilio che a Sospiri:
“Qui più che una fusione stiamo assistendo a un’annessione – precisa ancora la Trulli – c’è tanta confusione e i cittadini sono seriamente preoccupati per quello che alla lunga potrebbe accadere. Noi non siamo disposti ad essere l’anello periferico di Pescara, vogliamo delle garanzie precise che al momento non ci sono, non si sta procedendo nella maniera giusta, a mio avviso, e il primo gennaio 2027 è alle porte.”