Com’è già accaduto più volte, il presidente dell’associazione Nuova Pescara, Marco Camplone, critica il ritardo nell’attuazione del progetto di fusione dei tre comuni Montesilvano Spoltore e Pescara e chiede a Marsilio di nominare un commissario ad acta.
Secondo i sostenitori del progetto, se tutte le tappe fossero state rispettate ormai saremmo in dirittura d’arrivo, mentre non è affatto così. La causa del ritardo non è una fatalità, ma è figlia dell’ostinazione di chi continua ad ostacolare la fusione. Logiche campanilistiche e paura di perdere privilegi segnano tutto il cammino della Nuova Pescara, nonostante la vittoria schiacciante nel referendum che consultò la cittadinanza nel 2014.
L’associazione Nuova Pescara, nata per dare voce ai fautori del progetto, da Confindustria alla Cna, dalla Camera di Commercio a Federmanager, oggi è tornata sul’argomento in una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il presidente Marco Camplone e il vice presidente Cristian Odoardi.
“I consigli comunali vanno commissariati perché hanno fallito su tutti i fronti, nonostante ci siano tanti consiglieri e assessori che vorrebbero davvero lavorare per la fusione. Abbiamo suggerito un’azione politica trasversale per sfruttare le opportunità, anche del Pnrr, per finanziare questa grande fusione, invece stiamo fermi al problema di avere due via via Roma o Garibaldi. È ridicolo».
Esistono ancora tre comuni, tre sindaci, tre giunte, tre diversi tipi di tasse e “tutto ciò comporta un aggravio di oneri e spese per i residenti, in controtendenza con l’Europa”.
Camplone incalza il presidente della giunta regionale Marco Marsilio, l’esecutivo e il consiglio che non hanno mai dato l’impressione di volersi adoperare per l’attuazione della legge regionale del 2018 rispettando l’esito referendario datato 2014.