Raggiunto il numero legale, e già questa è una notizia, ma quando si è manifestata l’opportunità di approvare un importante ordine del giorno sul coordinamento per i progetti del PNRR l’aula si era nel frattempo svuotata ed allora ecco l’ennesimo nulla di fatto sul lento processo di grande fusione tra i Comuni di Pescara, Spoltore e Montesilvano
Sarà stato anche per via delle numerose sollecitazioni dei giorni scorsi, da parte dell’Associazione Nuova Pescara e di Confindustria, sta di fatto che ieri, alla luce delle recenti Commissioni andate deserte e dei passaggi a vuoto, alla convocazione del Presidente del Consiglio Comunale di Pescara Marcello Antonelli hanno risposto in 43, tre sindaci compresi, sui 75 chiamati a partecipare.
Tre i punti all’ordine del giorno: l’approvazione delle relazioni sospese nelle precedenti assemblee saltata per mancanza di numero legale, quella del secondo semestre del 2020, quella del primo semestre del 2021 e quella del secondo semestre dello stesso anno. Approvate le prime due, sulla terza si attende la documentazione completa.
Il primo a prendere la parola il sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito, il quale ha voluto sgombrare il campo su presunti ostruzionismi alla istituzione della Nuova Pescara, sancita da un democratico referendum nel 2014 e ratificata da una Legge regionale nel 2018.
“La comunità di Spoltore, malgrado le personali perplessità – ha spiegato Di Lorito – vuole dare il suo contributo, ma pretende chiarezza e considerazione per le indicazioni che andremo a suggerire affinchè questa non sia una sorta di fusione a freddo.”
Dopo le assicurazioni del consigliere comunale e principale promotore dell’ambizioso progetto, Carlo Costantini, anche alla luce delle disposizioni di legge riguardanti la fusione tra i Comuni, si sono susseguiti gli altri interventi, tra questi la sollecitazione del sindaco di Pescara Carlo Masci a trovare la formula migliore per la nuova città, che non è una mera sommatoria dei tre Comuni. E’ stato anche fatto presente, soprattutto da Costantini e da alcuni esponenti del M5S, che è necessario iniziare a lavorare concretamente sullo Statuto, così come è importante avere più personale e più risorse per quello che si appresta ad essere il progetto di fusione più grande d’Europa. Sullo sfondo, al di là dei tanti buoni intenti, un importante ordine del giorno, a firma di Carlo Costantini, Enzo Fidanza, Erica Alessandrini, Massimo Di Renzo, Paolo Sola, Piero Giampietro, Gabriele Straccini e Marco Presutti, per impegnare i sindaci, le giunte e le strutture burocratiche dei 3 Comuni, ad istituire un unico coordinamento per condividere l’elaborazione dei progetti e delle richieste di accesso al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in modo da esercitare le funzioni già in forma associata. Un tema importante, viste le grandi opportunità in termini economici che stanno provenendo da Bruxelles, non abbastanza, evidentemente, per quella decina di consiglieri che nel frattempo avevano lasciato l’aula, facendo saltare il numero legale.